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Ragusa, i figli dei lavoratori della fascia trasformata in visita agli orti sociali Proxima per conoscere da vicino l’agricoltura sostenibile basata su metodi naturali

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Conoscere più da vicino un tipo di agricoltura sostenibile, basata su metodi naturali e che rispettano appieno il nostro ambiente. E’ stato questo l’obiettivo della passeggiata condotta all’interno degli orti sociali Proxima in via Grazia Deledda a Ragusa con ospiti molto speciali: c’erano, infatti, alcuni ragazzi, figli di lavoratori delle serre nella fascia trasformata, nel contesto del progetto “Liberi dall’invisibilità” finanziato da Save the Children Italia con fondi propri e realizzato dall’associazione I tetti colorati onlus e dalla Caritas diocesana di Ragusa. Altri ragazzi, sempre gravitanti nell’area della fascia trasformata, sono i fruitori di un ulteriore progetto attuato dall’organizzazione non governativa Ciss che ha aperto uno spazio polifunzionale ad Acate, lo Spazio Paspartù che nasce all’interno del progetto Hub rurali educativi. Proxima ha subito fornito la propria disponibilità per condividere le azioni dei progetti in questione. “Stiamo parlando – dice Letizia Blandino, responsabile delle pubbliche relazioni della cooperativa che si occupa di progetti contro la tratta e contro lo sfruttamento – di un momento formativo, oltre che ludico, molto interessante. Un momento che ha consentito a questi ragazzi di conoscere più da vicino un tipo di agricoltura sostenibile molto differente da quella a cui sono abituati solitamente nelle campagne dove operano i loro genitori. E per questo è una iniziativa che è valsa la pena approfondire visto che stiamo parlando, molto probabilmente, di un genere di coltivazioni che si diffonderà sempre di più in futuro”. Se ne ritiene certo il responsabile degli orti sociali Proxima, Marcello Firrincieli. “Diciamo – afferma – che stiamo cercando sempre più di precorrere i tempi con la consapevolezza che le esigenze delle nostre comunità saranno orientale in tale direzione. Ricevere, poi, la visita dei giovani fruitori del progetto ci ha riempito di gioia perché ci ha consentito di fare vedere a ciascuno di loro che cosa si intende per agricoltura sostenibile e quali sono i percorsi che abbiamo attuato per far sì che la stessa possa trovare sempre più attuazione”.