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Con il 2024 il Caffè Letterario Quasimodo di Modica entra nel 19° anno di vita. Intervista al fondatore e Presidente Domenico Pisana

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C’è una presenza costante nella cultura iblea, e non solo modicana, che con il 2024 compie 19 anni. Si tratta del Caffè Letterario Quasimodo, fondato e presieduto da Domenico Pisana, poeta, giornalista – scrittore, Teologo morale. Con lui opera dal 2005 un gruppo di poeti, attori, musicisti, pittori che seleziona eventi culturali, li organizza e propone ad un pubblico di appassionati che ha mostrato negli anni di gradire e apprezzare.

 

Domenico Pisana

 

Domenico Pisana, con il 2024 il Caffè Letterario Quasimodo è entrato nel suo diciannovesimo anno di vita. In questo lungo tempo di attività quale segno ha lasciato nella vita culturale della città di Modica?

 

Credo che quando il fare cultura include e non esclude, i risultati si vedono; quando fare cultura diventa un’ermeneutica del territorio finalizzata a farlo crescere , si può essere contenti di aver dato un contributo. Il Caffè Letterario Quasimodo di Modica ha operato nella città e negli Iblei con questa filosofia di fondo, perché ritiene che la cultura debba connotarsi come “spazio di senso”, come luogo nel quale si possono incrociare esperienze, sentimenti e riflessioni in grado di contribuire alla costruzione del tessuto relazionale del nostro tempo.

Il Caffè Quasimodo, già con i suoi primi fondatori, Franca Cavallo, Salvatore Paolino e Silvana Blandino, ha messo insieme, in modo spontaneo e senza un organo statutario, poeti, musicisti, pittori, artisti, attori teatrali del comprensorio modicano connotandosi come un gruppo culturale impegnato a far accostare quante più persone possibili alla poesia, alla letteratura, all’arte, alla musica con incontri a tema fatti di letture, di riflessioni critiche, di accompagnamenti ed accostamenti musicali e di recitazione.

 

Quali sono stati in questi anni e sono ancora oggi le finalità dei cosiddetti “sabati letterari”?

 

Il Caffè Quasimodo ha organizzato ben 18 stagioni culturali, dispiegate da ottobre a maggio nei cosiddetti “sabati letterari” , che non sono stati elitari, chiusi tra soggetti idealmente ispirati, ma aperti a tutti; la libertà di partecipare e la possibilità di riflettere sui grandi temi della letteratura e della poesia, della storia e della memoria del territorio, nonché di provare anche delle emozioni attraverso quel mix, ormai sperimentato, di letture e musiche che servono anche ad elevare lo spirito, hanno avuto un consenso di pubblico. Il crescendo, negli anni, degli appuntamenti letterari del Caffè Quasimodo ha aperto una rete di rapporti culturali con autori e scrittori dell’area siracusana e catanese, dell’area palermitana, agrigentina e trapanese, nonché con autori del Nord che sono stati ospitati dal gruppo modicano; si è così sviluppato negli anni un confronto anche nazionale ed internazionale, del quale il più significativo è stato il Reading internazionale del Premio Europeo Clemente Rebora tenutosi a Modica il 10 novembre 2018 presso l’Auditorium “Pietro Floridia”, con la presenza di poeti provenienti dalla Grecia, Spagna, Romania, Giordania, Lombardia, Emilia Romagna, Lazio, Toscana, Campania, Calabria, Sardegna e Sicilia.

 

Con chi il Caffè Letterario Quasimodo ha intrapreso rapporti culturali nel tempo?

 

Innanzitutto con Alessandro Quasimodo figlio del poeta, e con i responsabili del Museo Casa natale Salvatore Quasimodo. Abbiamo poi stretto rapporti, in questi anni, con Filippo Lui, pianista compositore di Mantova; con il Presidente della Fondazione “Naji Naaman” del Libano; con Giorgio Gregorio Grasso, critico e storico dell’arte; con Antonio Licata, scrittore, saggista e Presidente Università Popolare di Palermo; con Lorenzo Spurio, Presidente dell’Associazione culturale “Euterpe” di Iesi (Ancona). Significativi sono stati anche i rapporti che come Presidente ho avviato con il mondo arabo, serbo, con l’associazione “Egitto ora”, che mi ha invitato a tenere una rubrica di poesia e letteratura sui suoi canali You Tube, e che hanno accrescimento il rapporto del Caffè Quasimodo a livello internazionale.

Anche la mia presenza in eventi culturali tenutisi a Catania, Siracusa, Palermo, Tropea, Montesarchio in Campania, Matera, Milano, Monza, Firenze, Semestene in Sardegna, Madrid, Bosnia, Istanbul e Zacinto in Grecia, unitamente ad iniziative letterarie in qualità di membro o Presidente di Giuria di Premi, tra i quali “Il Premio Internazionale Seneca” in Puglia , “Il Premio europeo itinerante “Clemente Rebora”, “Il Premio Renato Filippelli” a Roma, il “Premio Lombardi Satriani” in Calabria del quale sono stato Presidente di Giuria, mi hanno dato la possibilità di condividere con tante realtà culturali la bellezza di Modica, città di storia, d’arte e di cultura, nonché di far conoscere l’esperienza del Caffè Quasimodo, che, dopo la fondazione, si è avvalso, negli anni, dell’ingresso di nuovi poeti come Elia Scionti, Antonella Monaca, Grazia Dormiente, Carmelo Di Stefano, Maria Giunta, Giuseppe Macauda, ed ancora dei docenti Rosanna Giannone, Paola Trimarchi, Piero Carpenzano, del M° Lino Gatto, del fotografo Antonino Giurdanella, del pittore Guido Cicero, degli attori sciclitani Giovanna Drago e Giovanni Blundetto, e altri, come Lucia Trombadore, Salvo Micciché, Gianni Di Giorgio, che, per diversi anni, hanno dato anch’essi il loro contributo; durante il cammino abbiamo cercato di incarnare un’idea di cultura intesa come ‘sistema di pensiero e di creatività’ finalizzato a costruire una letteratura d’umanità in grado di ricomporre le relazioni umane.

 

Quali sono stati i “sogni” del Caffè Letterario lungo questi 19 anni?

 

Non abbiamo avuto sogni particolari, se non quello di “essere quello che siamo”. Poeti, artisti e autori che vivono con il sogno di fare della propria arte una posizione dello spirito, una capacità di leggere dal dentro la vita nella sua complessità, una sorta di intuizione dell’anima che non è dato a tutti di avere. La poesia ad esempio, – come diceva Elio Vittorini – è poesia “perché sta legata alle cose da cui ha avuto origine”; non è un mero esercizio letterario, un’alchimia linguistica o estetica prodotta a tavolino, ma nasce dalle esperienze quotidiane dell’esistenza. Il poeta – come dice anche il nostro Nobel Quasimodo – “non ha e non può avere una posizione passiva nella società; egli ‘modifica’ il mondo, e le sue immagini forti, quelle create, battono sul cuore dell’uomo più della filosofia e della storia”.

In ogni sabato letterario è stata offerta agli appassionati e ai partecipanti la possibilità di fruire, attraverso un mix di poesia, narrativa, musica, pittura e teatro, di momenti culturali finalizzati – direbbe sempre Quasimodo – a “rifare l’uomo dentro”. Il Caffè Letterario ha voluto umilmente offrire alla città piccole gocce di luce e di cultura, atteso che di fronte alle oscurità che ci presenta la vita, sia la poesia che la letteratura, la musica, l’arte e il teatro ci aprono un orizzonte per dirci che la cultura, nelle sue varie forme, ha la forza di risollevare la vita dell’uomo, di illuminare il suo volto, i suoi occhi, la sua mente e di dare refrigerio e speranza al suo cuore, aiutandolo ad uscire dal naufragio esistenziale. E’ con questi sentimenti che abbiamo invitato i modicani ai nostri sabati letterari.

Gli incontri del gruppo sono stati sempre a tema, caratterizzati da letture, interventi critici, intermezzi musicali, presentazioni di libri di poesia, narrativa, storia e saggistica sia di personaggi letterari degli Iblei che di autori contemporanei, sia di autori della grande letteratura come Omero, Dante, Petrarca, Boccaccio, Manzoni, Leopardi, Saba, Pascoli, Pirandello, Quasimodo, Montale, Ungaretti, Mallarmé , Baudelaire, Garcia Lorca, Brancati, Bufalino, Sciascia, Pavese, tanto per citarne alcuni e che per la realizzazione dei quali un ruolo importantissimo ha avuto il prof. Michele Armenia, docente di Lettere nel Liceo Classico “Galilei Campailla” di Modica. Così facendo, il gruppo ha costruito quasi una sorta di “Agorà culturale cittadina”, un luogo aperto alla fruizione culturale della città di Modica.

 

Il Caffè Quasimodo ha avuto anche un periodo in cui è stato presente nel comprensorio modicano, nelle città di Ispica e Pozzallo. E’ così?

 

Sì, c’è stato un periodo, a partire dal 2008, in cui i sabati letterari hanno fatto approdo nella città di Ispica. Sotto il coordinamento della scrittrice Daniela Fava e durante la sindacatura di Piero Rustico che mise a disposizione come location prima “Il Mercato” e poi “La Sciabica”, si sono tenuti incontri ove abbiamo realizzato sabati letterari su Verga, Tomasi Lampedusa, su “Ispica e i moti del Risorgimento”, su Gaetano Gurcio e Martino Iuvara e su autori come Rita Barone, Cristina Scucces, Gianni Stornello, Francesco Fronte, Luigi Blanco; decisiva è stata a riguardo anche la collaborazione di personaggi di teatro come Fiorenza Cirmi, Giovanni Peligra, Tina Di Rosa, Stella Spinello, appartenenti alla Compagnia “Nuovo Teatro Popolare” di Ispica; anche sotto la sindacatura di Pierenzo Muraglie si sono tenuti nell’aula consiliare di Ispica dei sabati letterari con la presenza di tanti autori, poeti e scrittori contemporanei, tra i quali ricordo Maria Galluzzo, Angelo Fortuna, Angelo Aliquò, Salvatore Ingnaccolo.

Pure a Pozzallo il Caffè Quasimodo ha vissuto, grazie alla collaborazione della poetessa e scrittrice nonché studiosa di etnoantropologia Grazia Dormiente, e della prof.ssa Lucia Trombadore, una bella esperienza sotto la sindacatura di Luigi Ammatuna con la realizzazione di reading poetici nella villa comunale e incontri presso lo Spazio “Meno Assenza” , tra i quali l’omaggio a Ferdinando Quinto Sigona e La natura morta de “La dolce vita” di Mauro Zanetti Aprile, la presentazione di libri di Michele Giardina e di autori pozzalesi.

Notevole è stata anche la sinergia culturale che il Caffè Quasimodo ha avuto con la Fidapa di Modica e con la città di Rosolini; in quest’ultima è stato stretto un rapporto, ancora oggi in essere, con l’associazione “Cultura e dintorni”, presieduta dallo scrittore Corrado Calvo e animata da poeti e scrittori come Giovanna Alecci, Giuseppe Blandino, Salvatore Ignaccolo, Pina Magro, Piero Meli, Ignazia Iemmolo Portelli e Stefano Trombatore, tutti antologizzati nel mio volume “Viaggio nell’area aretusea. Percorsi di poesia, narrativa e saggistica”.

 

Che ruolo ha avuto nel vostro Caffè Letterario la collaborazione anche di musicisti, attori, pittori, che hanno dato un contributo ai vostri eventi?

 

Un ruolo direi determinante! Dovrei fare, a riguardo, una lunga lista di persone, ma cito quelli più noti come Andrea Tidona, Carlo Cartier, Marcello Perracchio, Miko Magistro, Gianni Battaglia, Giorgio Sparacino, Enzo Ruta, Alessandro Sparacino, Alessandra Pitino, Giovanni Spadola, Saro Spadola, Marcello Sarta, Piero Pisana, Daniele Cannata e Giovanna Drago, Giovanni Blundetto, Assunta Adamo, Ornella Fratantonio, Fatima Palazzolo e in questi ultimi anni anche Miriam Pisana.

Costoro hanno contribuito con le loro prestazioni ad animare i nostri sabati letterari e alla riuscita degli eventi; lo stesso dicasi per tanti musicisti e cantanti, come il direttore artistico del Caffè Quasimodo Lino Gatto, i Maestri Gianluca Abbate, Giannino Amore, Antonella Vindigni, Francesca Guccione, Ilde Poidomani, Sergio Carrubba, il Duo Colombo – Poidomani di Pozzallo, la violinista Francesca Guccione, il “Duo Strazzulla”, il Gruppo “Muorika mia” , il Gruppo “Y Guisar”, il Coro Polifonico “Monteverdi”, il Gruppo “Thelonius Jazz Band”, la Corale “Libere Armonie” di Rosolini, il M° Ruben Micieli di Comiso, e tanti altri musicisti- compositori e giovani appartenenti a bande musicali della città di Modica.

Ai sabati letterari del Caffè Quasimodo tutti questi professionisti hanno dato uno spessore notevole, rendendo le serate momenti di cultura che hanno sempre edificato e dato emozioni ai partecipanti; non hanno chiesto nulla per le loro prestazioni, ma hanno fatto insieme a noi azione di volontariato per animare la vita culturale di Modica. Lo stesso è avvenuto anche per i sabati letterari di Ispica e Pozzallo.

 

Il Caffè Letterario Quasimodo ha organizzato in questo suo lungo percorso anche tredici edizioni del Premio di Poesia Quasimodo “La terra impareggiabile”, riservato agli studenti delle scuole elementari, medie inferiori e superiori della provincia di Ragusa. Con quale finalità?

 

Il rapporto delle scuole iblee con il Caffè Quasimodo è stato molto importante. Abbiamo infatti istituito un Premio, 13 le edizioni realizzate, che ci ha permesso di interagire con tanti studenti. Se consideriamo che in media ogni anno hanno partecipato al Premio 500 studenti di tutte le Scuole elementari, medie e superiori della provincia di Ragusa, in 13 anni abbiamo coinvolto 6500 studenti grazie anche alla collaborazione di docenti e dirigenti scolastici.

Abbiamo cercato di suscitare nei giovani un approccio poetico alle loro città in tutte le varie articolazioni paesaggistiche, barocche, enogastronomiche, folkloristiche, monumentali, artistiche e religiose, invitandoli a produrre testi poetici sia in lingua che in dialetto; abbiamo altresì cercato di far emergere e sviluppare le potenzialità poetiche degli studenti mediante la composizione di poesie centrate su tematiche esistenziali e sociali e su argomenti a tema libero, nonché di favorire un’interazione tra Scuola, territorio e cultura locale al fine di determinare una valorizzazione delle risorse culturali del territorio e di rafforzare la promozione di valori di cittadinanza come la legalità, la giustizia e la solidarietà.

Abbiamo poi avuto rapporti più intensi con il l’Istituto Superiore “G. Galilei” di Modica, grazie anche al Dirigente scolastico Sergio Carrubba che è anche un affermato musicista-compositore. In questi due ultimi anni importante è stato l’apporto dell’Istituto Superiore “G. Verga”, grazie alla sensibilità del Dirigente Alberto Moltisanti e al coordinamento dei professori Giuseppe Macauda, Paola Trimarchi, Piero Carpenzano e Rosanna Giannone, i quali hanno favorito il coinvolgimento di studenti in letture di poesie, di testi di Dante, di saggistica , nonché la nascita di un Progetto laboratoriale di poesia finalizzato a far comprendere loro il valore etico ed estetico della poesia nel nostro tempo.

 

A consuntivo di questo percorso che ha raggiunto i 19 anni, c’è qualcuno che si sente di ringraziare come Presidente del Caffè Quasimodo?

 

Anzitutto i modicani e i tanti amici degli iblei che hanno seguito ed apprezzato le nostre serate, poi tutti i protagonisti di ogni singolo evento (poeti, autori, pittori, musicisti, relatori), quindi la Provincia Regionale di Ragusa per il supporto dato nel triennio 2010-2013, e poi le amministrazioni modicane pro tempore guidate negli anni da Piero Torchi, Antonello Buscema e Ignazio Abbate per aver concesso l’uso del Palazzo della Cultura e anche, in alcune occasioni, del Teatro Garibaldi per la realizzazione dei Premi di poesia per gli studenti. Lo stesso ringraziamento va ai sindaci di Ispica e Pozzallo, precedentemente indicati per il periodo nel quale si sono svolti i sabati letterari.

 

Mi tolga una curiosità. Come mai, dopo 18 anni di utilizzo del Palazzo della Cultura, quest’anno vi siete spostati alla Società Operaia di Mutuo Soccorso?

 

E’ stata la commissaria ad acta che nel 2022 ha messo in crisi il Caffè Quasimodo, atteso che le amministrazioni precedenti che si sono succedute ci hanno dato il patrocinio. La tariffa introdotta dalla commissaria Ficano è stata infatti di 250 euro a incontro; ecco perché già nel 2022 noi abbiamo ridotto la stagione solo a pochi sabati letterari grazie a degli sponsor; non potevamo di più perché per fare 16 sabati letterari sarebbero stati necessari 4000 euro.

L’Amministrazione in verità, oggi ha modificato la delibera della commissaria mettendo un tariffario di 25 euro ad ora; in realtà è un notevole passo avanti, ma se consideriamo che per la stagione 2023 -2024 abbiamo programmato 18 sabati letterari, sarebbero stati necessari 1100 euro, cifra di cui non disponiamo perché non abbiamo iscritti né quote associative; qualcuno ci ha suggerito di chiedere un ticket ai partecipanti, cosa che, con tutta sincerità, non condivido perché il Caffè Letterario Quasimodo non ha soci né obiettivi propri da raggiungere, ma è tutto quello che ho già detto in questa intervista.

Certo gli appassionati del Caffe Quasimodo, considerato il valore socio-culturale delle varie attività svolte nel tempo (apprezzate anche a livello regionale), probabilmente credevano di meritare il patrocinio del Comune per tutti gli eventi da organizzare in futuro, e in considerazione della significativa progettazione culturale sviluppatasi in 19 anni, e spesso elaborata quasi di concerto con i vari Assessori alla cultura e non come mera richiesta di godimento di un particolare privilegio.

Il Presidente della Società Operaia di Mutuo Soccorso Giorgio Solarino, si è immedesimato nel nostro problema, ha capito la situazione e vista la nostra lunga storia ha deciso di farci un trattamento del tutto particolare. Il Caffè Quasimodo lo ringrazia vivamente.