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Vittoria, arresti domiciliari per due vittoriesi autori di numerosi furti tra le città di Vittoria e Marina di Ragusa

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Continua senza sosta l’attività di contrasto ai reati contro il patrimonio del Comando Provinciale dei Carabinieri di Ragusa.
In particolare, nei giorni scorsi, i militari della Stazione Carabinieri di Vittoria e Marina di Ragusa hanno dato esecuzione a due misure cautelari degli arresti domiciliari, emesse dal Giudice per le Indagini Preliminare, a seguito di complesse attività di indagini condotte dai Carabinieri e coordinati dalla Procura della Repubblica del Tribunale di Ragusa, nei confronti di due cittadini vittoriesi identificati in V.S. e R.A., rispettivamente cl.2000 e cl.95.
Le misure eseguite traggono origine da una serie di gravi delitti contro il patrimonio verificatisi nell’anno in corso nei Comuni di Vittoria e Marina di Ragusa, in particolare furti aggravati, furti in abitazione, indebiti utilizzi di carte di credito/debito e ricettazione, commessi dagli imputati in concorso tra loro. A seguito di tali episodi, i Carabinieri hanno dato immediato impulso ad una articolata attività d’indagine consistita nella raccolta delle querele delle vittime, acquisizioni di informazioni da persone informate sui fatti e all’analisi tecnica dei filmati delle videocamere di sorveglianza acquisite sulle diverse scene del crimine, per poi incrociare gli elementi raccolti e ricostruire le dinamiche criminali giungendo alla certa identificazione degli autori del reato. Il coordinamento della Procura della Repubblica ha di fatto permesso di strutturare l’impianto accusatorio, tracciando le opportune valutazioni sugli effetti negativi che potrebbe costituire il lasciare ulteriormente in libertà gli indagati, ovvero descrivendo la sussistenza dell’elevato pericolo di reiterazione da parte degli stessi. Dette considerazioni sono state poi avallate e condivise anche dal Giudice per le Indagini Preliminari che ha deciso di emettere le misure cautelari eseguite dai Carabinieri.
I militari, rintracciati V.S. e R.A., dopo aver esperito le formalità di rito, li hanno sottoposti agli arresti domiciliari presso le rispettive abitazioni con la prescrizione di non comunicare con persone diverse dai conviventi.