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Se la ‘Ndrangheta s’insedia nella città di Mozart, collude con pezzi delle istituzioni e perseguita gli onesti, aggrediti e travolti dal business criminale. La storia sconvolgente di Pavol e Michaela: reporters per necessità; protagonisti di una ‘Antimafia globale’ in linea con l’universalità del più grande genio della musica; attivisti e pungolo salutare, da Salisburgo, contro la tolleranza della zona grigia in ogni luogo; autori coraggiosi di video inchieste sulla mappa mutevole del potere mafioso in Italia e nelle zone del Sud.

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Nella vicenda, drammatica ed esemplare, di Pavol Pribela e Michaela Povalova, c’è la tragedia del nostro tempo. Democrazia formale inattaccabile, costituzioni meravigliose e rassicuranti per chiunque abbia a cuore i valori più avanzati della civiltà quanto a libertà, uguaglianza, giustizia, tutela della dignità umana, equità sociale, dovere dell’onestà soprattutto nella vita pubblica; ma svuotate di senso e prive di tutela reale rispetto ad una prassi del potere che naviga indisturbata in altri mari secondo ‘codici della navigazione’ non scritti che essa stessa ha forgiato e imposto e che negano tutte quelle solenni e retoriche affermazioni di principio.

Il caso di Pavol e Michaela è emblematico e – per quanto accaduto in un piccolo centro dell’Austria, Hallein, a pochi chilometri da Salisburgo città natale di Mozart – ci riguarda tutti o, quanto meno, non può lasciare indifferenti tutti gli onesti, ad ogni latitudine del mondo, tanto più se in uno dei paesi dell’Occidente ricco e sviluppato che si fregia dei suoi statuti grondanti retorica sul rispetto della vita umana e sulla giustizia.

Per cogliere il senso profondo della storia possiamo cominciare dall’appello che Pavol e Michaela, reporters antimafia per necessità, hanno rivolto a Roberto Saviano, ritenuto simbolo della lotta alla camorra in Italia, e ad altre figure capaci di scuotere le coscienze.

L’appello a Roberto Saviano

<<Egregio Sig. Saviano,

Mi chiamo Pavol Pribela e insieme alla mia compagna Michaela Povalova sto lottando per la vita. La ´Ndrangheta mi ha tolto la salute. Dal Dicembre del 2017, data del nostro trasferimento in un appartamento ad Hallein in Austria, ho cominciato ad avere seri problemi di salute causati dalla sostanza 1,2 – Dicloretano rilevata da un’azienda di Vienna. Facendo le nostre indagini, col tempo abbiamo scoperto di abitare sopra un covo di produzione di droga, mascherato da azienda di produzione di alimenti bio per animali. Successivamente (continuando a svolgere indagini in proprio) abbiamo scoperto che i locali che sarebbero dovuti essere destinati alla produzione di cibo per animali, non avevano alcuna autorizzazione e che il titolare aveva in affitto molti altri locali in cittá, intestati a aziende fantasma e tutti di proprietá di una “ditta di rivestimento pavimenti”. Abbiamo notato come nessuna delle aziende svolgeva effettivamente la sua vera mansione. L’unica attivitá che si poteva notare nei locali affittati era un grande viavai di macchine con targa italiana. Questa situazione le sembra familiare vero? Abbiamo capito di abitare nella tana del lupo! Questo Gruppo criminale ha contatti sia nelle amministrazioni locali di Hallein e Salisburgo, sia ai massimi livelli della politica nazionale. Da onesti cittadini abbiamo provato a contattare la polizia, la procura e gli uffici competenti. Il risultato é stato che questo “gruppo” ha tentato di ucciderci per otto volte, cercando di far sembrare il tutto come una lite tra vicini. La polizia si é rifiutata di raccogliere delle prove che a nostro avviso erano inconfutabili e successivamente siamo stati accusati di crimini che non sono in alcun modo provabili. La procura, invece di tutelarci ci segue costantemente e ci terrorizza, rifiutandosi di aiutarci. Siamo allo stremo delle forze e per questo abbiamo deciso di contattarLa.

Temiamo per le nostre vite ma a questo punto, essendo a 35 anni ridotto a invalido con danni permanenti ai polmoni, non ho piú nulla da perdere.

Disponiamo di moltissime prove e registrazioni. Vorremmo inviarLe una registrazione video di 2 ore e delle prove cartacee di atti falsificati da parte della polizia e della procura a favore della ‘Ndrangheta.

Vorremmo che queste informazioni diventassero pubbliche per far emergere in che modo vergognoso l’Austria é controllata dalla mafia. L’operato della polizia, dei tribunali, degli avvocati è sempre in direzione contraria agli stranieri e lo Stato sembra assumere sempre di piú un aspetto Hitleriano. Dobbiamo far aprire gli occhi alle persone in tutto il mondo. Noi non ci arrenderemo e lotteremo fino alla fine, come hanno lottato i nostri connazionali Slovacchi Ján Kuciak e Martina Kušnírová>>.

L’esempio di Jàn Kuciak e Martina Kusnirova: l’intervento di Angelo Di Natale

Fin qui la lettera-appello di Pavol e Michaela a Roberto Saviano.

Jàn Kuciak è un giornalista ucciso a febbraio 2018, insieme alla fidanzata Martina Kusnirova, per le sue inchieste su varie forme di corruzione in Slovacchia, sui collegamenti con i Panama Papers e su inquietanti contiguità del governo con la ‘ndrangheta calabrese.

Pavol e Michaela sono due giovani slovacchi che nello stesso periodo, in Austria dove si erano trasferiti, hanno visto la loro vita gravemente minacciata dagli affari criminali della ‘ndrangheta e soprattutto dalle opacità di uomini delle istituzioni di quello Stato non capaci, o non disponibili, a fare la cosa giusta: fermare una pericolosa attività criminale e tutelare gli onesti che ne sono vittime.

E così si sono trasformati in due whistleblowers universali, in due investigatori-reporters che puntano a stimolare la crescita dei soli anticorpi efficaci contro questa pericolosa deriva di commistioni delle autorità istituzionali con una delle più pericolose e rapaci mafie mondiali: la conoscenza, la presa di coscienza, il rifiuto di questo stato di cose, la denuncia pubblica, la sensibilizzazione sulla necessità di un impegno collettivo, il solo capace di dare forza a queste istanze di giustizia. Il richiamo ai loro connazionali Jàn e Martina va inteso solo nel senso di accomunare la loro battaglia contro la mafia e la disponibilità a fare tutto il possibile. Ma l’azione di Pavol e Michaela deve servire a non lasciarli soli, a farne la battaglia di tutti gli onesti, a dare forza ad un intero e vasto movimento civile contro la mafia e a fare trionfare la giustizia, tutelando preventivamente ogni istanza di denuncia.

E’ in questo contesto che il giornalista Angelo Di Natale, direttore di ‘In Sicilia Report’ e ‘In Sicilia Tv’, è stato invitato da Pavol e Michaela a dare il suo contributo con un intervento pubblicato sul sito (qui) nella sezione ‘Eroi di Sicilia’  (qui) nella quale spicca la testimonianza di Salvatore Petrotto, (qui) giornalista, scrittore, docente, attivista ed ex sindaco di Racalmuto, perseguitato dalla mafia impadronitasi, o infiltratasi, in Sicilia  nelle istituzioni perché egli, con la sua azione politica-amministrativa e con le sue denunce pubbliche ha sempre scelto la via dell’onestà, della trasparenza, della legalità e della cura del bene pubblico e degli interessi generali contro quelli privati, spesso illeciti e rientranti nel business mafioso.  Di rilievo anche quella di Emilio Tringali (qui) autore di ‘Sbirromafia’, scrittore, attivista e analista investigativo dei segreti ancora nascosti del ‘sistema-Montante’ e scopritore di risvolti inquietanti.

In un suo post Di Natale ha scritto: <<Ho parlato di democrazia, giustizia, libertà, bene comune pesantemente piegati dalla mafia in tutte le sue forme, anche le più nuove e invisibili. L’ho fatto raccogliendo l’invito di Pavol Pribela (Pavol Antimafia Pribela ) e Michaela Povalová, due giovani diventati reporters antimafia, editori e produttori televisivi dopo essersi trovati a combattere contro un sistema potente, oppressivo, annichilente: inquilini per caso di un appartamento attiguo a quello in cui, ad Hallein, vicino Salisburgo, la ‘ndrangheta raffinava droga, si sono seriamente ammalati, all’inizio senza capire il perchè e, quando lo hanno scoperto, hanno dovuto scontrarsi, soli, contro un sistema imperforabile di corruzione, di ingiustizia, di persecuzione delle vittime e di protezione della mafia. Pavol e Michaela hanno fatto della loro sciagura una ragione di lotta contro la mafia e le ingiustizie, producendo una serie di inchieste e documentari di estremo interesse. La mia una piccola testimonianza su uno degli aspetti della realtà italiana e siciliana, generosamente inserita nella sezione ‘eroi di Sicilia’. Cari Pavol e Michaela, grazie. Non sono un eroe – concludeva Di Natale il suo post – solo un testimone di un pezzo di realtà che si fa esperienza e che, quando ciò accade, dona la possibilità di metterla in valore per il bene comune: un’informazione vera, libera, onesta, indipendente ne è una delle manifestazioni più alte perchè fondamento costitutivo della democrazia e della libertà>>.

Ecco la storia incredibile di Pavol e Michaela da loro stessi raccontata così come accaduta a pochi chilomeri da Salisburgo culla del più grande genio universale della musica mondiale e, due secoli e mezzo dopo, ‘stazione di servizio’ – una delle tante del mondo – degli affari criminali della mafia calabrese.

La storia di Pavol e Michaela raccontata dai protagonisti

Mi chiamo Pavol Pribela e insieme con la mia compagna Michaela Povalová stiamo vivendo una storia come dal miglior romanzo poliziesco scritto da Mario Puzo. Siamo gente comune e non avremmo mai nemmeno immaginato, che dopo diversi anni di lotta con la mafia, saremmo stati davanti ai cancelli della stessa “mitica” mafia. Ma andiamo all’inizio.

Siamo entrambi slovacchi, ma lavoriamo in Austria da molti anni. La trama della storia si svolge in uno splendido paesaggio pittoresco. La città di Hallein, che si trova a pochi chilometri dalla città natale di Wolfgang Amadeus Mozart. Ho lavorato all’aeroporto e Michaela come steward sul treno.

Dopo esserci trasferito in un nuovo appartamento, è sucesso tutto.

12/2017 – trasloco in un appartamento al primo piano – Glaneckerweg 5, Hallein.

L’inizio dell’avvelenamento, di cui non sapevo nemmeno fino alla fine del 2019. Abbiamo subito molti ricoveri e quattro operazioni.

È stato solo alla fine del 2019 che io e gli oncologi abbiamo capito l’essenza del problema e della malattia. Insalubre aria nell’appartamento.

Abbiamo risparmiato denaro per l’analisi dell’aria e abbiamo chiamato la società INNENRAUM ANALYTIK di Vienna. Il risultato è stato come qualcosa uscito da un film dell’orrore: sono state misurate diverse sostanze chimiche, e in particolare 1,2-dicloroetano.

Non appena i miei dottori lo hanno scoperto, mi hanno dato qualche settimana di vita. Insomma, abbiamo scoperto che sotto il nostro appartamento c’era la produzione di droga coperta da un truffatore e da un’intera rete di mafia transnazionale.

L’aiuto delle autorità statali è stato pari a zero o peggio. Hanno cercato di screditarci per volere della mafia.

Sequenza di eventi

04/05/2020 – La misurazione forense ha dimostrato la presenza di sostanze chimiche

nell’appartamento. Aria nell’appartamento era contaminata da sostanze chimiche.

06/10/2020 – Tentativo mafioso di eliminarci 9 volte in totale, guidato da Jutta Ziegler, Herbert Holzknecht, Anneliese Fronthaler. Hanno iniziato a condurre con grande successo l’intero spettro delle autorità statali, guidate dall’ufficio del procuratore di Salisburgo e da PI Hallein.

L’ultimo tentativo di eliminarci per l’anno 2020 è avvenuto il 14.11.2020 – dei sicari sono entrati nel nostro appartamento in affitto con le chiavi del proprietario – questo è stato preceduto da una visita della polizia con la raccomandazione di mettere via le nostre telecamere di sicurezza e non usarle piu…

12/2020 – 01/2021 – abbiamo inviato diverse lettere ai massimi rappresentanti dello stato Austriaco – l’allora cancelliere federale Sebastian Kurz, il ministro dell’Interno – Karl Nehammer e il leader dell’opposizione Pamela Rendi Wagner.

Dopo aver studiato le nostre prove, il ministero dell’Interno ha incaricato una persona di alto rango.

L’intero gruppo fu incriminato e nel giro di pochi mesi fu istituito un processo con la

denominazione: 40 HV47/21t.

02/03/2021 – La giornalista nominata mafiosa Christine Froschl voleva estorcere da noi documenti contro il gruppo organizzato. La sua redazione si trovava nei locali appartenenti a questo gruppo.

03/2021 – Accusa della persona Jutta Ziegler di “diffamazione” – paragrafo 297.

Abbiamo testimoniato nella città di Grosspetersdorf.

04-05 2021 – Abbiamo chiamato il tribunale di Salisburgo, dove abbiamo ricevuto informazioni sull’incriminazione di 5 persone per atti criminali particolarmente gravi. Il numero del fascicolo è:

40 HV47/21t

06/2021- Il procuratore Neher ha organizzato un processo 62 Hv 44/21p senza una sola prova contro di noi. Stava cercando di metterci in prigione a nostra insaputa, per quanto abbiamo avuto informazioni solo sul processo originale in cui siamo vittime. L’abbiamo capovolto all’ultimo minuto.

07/09/2021 – Ottenimento una fondamentale registrazione audio-video che conferma le folli pratiche e manipolazioni della mafia e della procura.

Processo 13/09/2021 – Processo di mafia. Né il codardo Neher né la testimone Jutta Ziegler sono venuti. Tu chiedi: perché? Perché avevamo il nastro, le prove antiproiettile che li mettevano nella posizione dell’accusato….

Il giudice Egger è stato chiaro dopo 10 minuti, perché non avevano una sola prova contro di noi, e l’ho spinto ad ammettere il processo 40 HV47/21t.

Entro un’ora eravamo fuori dall’aula con il verdetto del giudice: Innocenti!

Questi fatti seguirono:

– Il file/ documento declassificato su justizonline.at – circa 450 pagine. La maggior parte delle

parti è stata modificata a favore del gruppo Salzghreta. La mafia ha cancellato il tentato omicidio così come l’atto di infestare l’appartamento.

-Forte pressione sulla mafia e scandalo scoppiato in Austria dal febbraio 2022 –

“La nomina dei membri del gruppo a varie funzioni statali.” È stata creata la commissione investigativa ÖVP-Korruptions-U-Ausschuss.- Commissione Investigativa sulla Corruzione dell’ÖVP.

-Attualmente SALZGHRETA di HALLEIN e Salisburgo dirige l’Austria.

05-06 2022- Telefonata al capo della commissione investigativa – Kai Jan Krainer – Sapeva tutto e al nostro incontro con lui sapeva già chi mentiva e chi era la vittima

Alla fine mi è stata diagnosticata la BPCO/ Broncopneumopatia cronica ostruttiva : la causa era l’avvelenamento.

Oggi è luglio 2023 e la realtà è che siamo un problema per politici e dignitari. L’indagine U- Ausschuss è finita e il risultato sono molte prove ma pochi fatti. Dopo le nostre pressioni, Herbert Holzknecht ha perso nel tribunale competente e il risultato è la decisione: gli appartamentiche, uno dei quali in cui vivevamo, erano gestiti illegalmente. Hanno allestito appartamenti in un edificio che si trovava in una zona industriale. In Slovacchia, abbiamo mandato in pensione il capo della criminalità organizzata, Miroslav Bodor.

Riveliamo le alleanze di Antonin Vadalà, Diego Roda, Catroppa. Un triplice omicidio – dove tutto porta alla pista italiana – La famiglia Trošková, Pecháček e ANTONINO Vadala. Sfortunatamente, anche prove chiare non sono sufficienti. Perché? Lo sapete anche in Italia. La mafia paga la sua gente. DIA Antimafia non aspira alla massima lega mafiosa. Del resto, anche Berlusconi ha respirato liberamente. Dopo l’omicidio di Falcone nel giugno 1992, una nave apparve al largo delle coste italiane: l’alta lega della mafia globale vi navigava e avevano un piano per smantellare l’Italia fino all’ultimo pezzo. Ma la vostra stessa resistenza lo ha impedito. La mafia italiana, in collaborazione con la più grande feccia del comunismo, ha derubato le economie del blocco EST. Dal momento che non hanno ancora abbastanza, stanno cercando di derubare la parte occidentale dell’UE attraverso i loro politici.

Noi, cittadini d’Europa, non abbiamo fatto nessun accordo con l’Euromafia, e quindi Omerta non si applica a noi.

In conclusione, va aggiunto che le pratiche della mafia sono – come si dice garbatamente – al di sotto del livello della normalità. Chiamano e minacciano non solo voi, ma anche il vostro medico, avvocato e amici. Stanno cercando di distruggerti finanziariamente. Governano, perché hanno rubato molto. Bene, questo deve cambiare. Anche l’Austria dispone di un sistema per proteggerli.

La protezione dei dati personali non è quello che sembra. Una persona comune non può fare nulla, ma i mafiosi ottengono tutte le informazioni attraverso i loro cavalli bianchi. Perché siamo sicuri che si tratti di un collegamento tra i gruppi della Salzghreta e della N’drangheta? Affari con rivestimenti per pavimenti, droga, omicidi, frode con terreni e proprietà immobiliari, acquisto di sindaci, capi della polizia e autorità…

La mafia ha bisogno di povertà e di gente con i debiti. Loro possiedono le banche, e noi abbiamo smesso da tempo di stare al gioco della Camorra, di Cosa Nostra, della N’drangheta o di altre “organizzazioni”. Si sono fusi in un’unica macchina ben oliata di frode, droga e imposizione delle più malate fabbricazioni immaginabili. Chiamiamola EUROMAFIA.

A tutt’oggi non abbiamo ricevuto alcuna citazione in tribunale nel caso 40 HV47/21t, di cui siamo le vittime e in cui un gruppo di cinque persone è imputato come gruppo criminale organizzato per reati gravi. È ovvio che l’intero spettro politico in Austria, così come la mafia di Hallein, sanno molto bene che il processo dato distruggerebbe molte persone disoneste legate alla mafia italo-austriaca.