Modica, il mistero di una gara fuorilegge da otto milioni di euro per la riscossione dei tributi. Ma chi comanda e chi decide al Comune dove ancora l’ex sindaco ed ex assessori sono di casa nonostante i loro poteri siano transitati alla commissaria straordinaria? Il doppio strano incarico ad una coppia di Bagheria e i conti che non tornano. La città tace ma va liberata dal giogo che la strangola e la opprime
Bagheria è una città piacevole con le sue tante ville barocche del ‘700, i palazzi esaltati dal grande cinema, le torri e la Conca d’oro dov’è adagiata.
Ha quasi gli stessi abitanti di Modica, appena un migliaio in meno, anche se in un territorio molto più limitato (un decimo) e, pur con le forti differenze di importanza e durata della loro storia, qualche elemento d’affinità.
Se del comune palermitano, il più popoloso, dopo il capoluogo, dell’intera città metropolitana – la terza d’Italia per estensione e la quinta per popolazione – tutti conosciamo Ignazio Buttitta, Renato Guttuso e il sempre attivissimo Giuseppe Tornatore, quello ibleo è noto per l’esistenza plurimillenaria, per i fasti della Contea nei suoi sei secoli di vita, per avere dato i natali a Tommaso Campailla, Salvatore Quasimodo, Pietro Floridia e a tanti altri, nonché per il barocco della sua architettura patrimonio dell’umanità.
Quanto a storia istituzionale e amministrativa non c’è confronto tra i due centri urbani: quella di Bagheria dura da appena due secoli e mezzo, cominciata a metà del ‘700 con l’edificazione di case intorno alle ville estive dell’aristocrazia palermitana; Modica, che ha all’attivo oltre quattro millenni di vita, nei secoli della Contea è stata capitale del più grande feudo del Regno di Sicilia e, nel suo fulgore, Regnum in Regno.
Nel presente Modica e Bagheria, come abbiamo visto, sono due città aventi quasi gli stessi abitanti.
La prima da oltre otto mesi è priva di Sindaco e di Giunta dopo le dimissioni di Ignazio Abbate, presentate il 18 aprile 2022, ed esecutive venti giorni dopo, per candidarsi ed essere eletto all’Assemblea regionale siciliana con la Dc nuova di Salvatore Cuffaro, ex presidente della Regione, pregiudicato per favoreggiamento personale verso persone appartenenti a Cosa Nostra e per rivelazione di segreto istruttorio, reati commessi con l’aggravante mafiosa. Cuffaro non può votare nè essere candidato, ma è fondatore e capo di un partito che ha fatto eleggere cinque deputati all’Ars.
La seconda si trova a fornire alla prima la figura dell’Amministratore straordinario con i poteri del Sindaco e della Giunta.
E’ infatti di Bagheria Domenica Ficano, nominata il 7 giugno scorso – e insediatasi tre giorni dopo – dalla Regione governata dalla stessa coalizione, vincente anche nelle recenti elezioni di settembre, di cui fa parte la Dc nuova: il decreto è firmato dal presidente Nello Musumeci e dall’assessore alle Autonomie locali Marco Zambuto, agrigentino cresciuto nei partiti di Cuffaro (prima Cdu, poi Udc) fino a diventarne il vertice provinciale quando questi era all’apice del suo potere, in Sicilia e non solo, e ben saldo a palazzo d’Orleans.
Ficano, 62 anni, vanta una lunga attività di segretaria comunale e successivamente – secondo il cursus honorum proprio di questa carriera – di segretaria comunale capo e di segretaria generale.
A settembre ’90, ventottenne, guadagna l’ingresso come vice direttore nei ruoli dell’allora Amministrazione periferica delle imposte dirette (si piazza al 270° posto, però i 220 posti iniziali a concorso vengono estesi fino a 470) ma rinuncia preferendo la burocrazia dei Comuni che dal primo marzo dello stesso anno la vede già in servizio con la prima nomina a Enego, piccolo centro di appena 1.500 abitanti nel Vicentino dove assume la Segreteria anche nel Consorzio di Solagna e Campolongo sul Brenta. L’anno dopo è già in provincia di Palermo dove – tra Segreterie vacanti, reggenze, nomine a direttore generale, Convenzioni di segreteria, Nuclei di valutazione, Consorzi e Unioni di comuni – infila in successione, in molti casi contemporaneamente, incarichi a Godrano, a Baucina, a Ciminna, a Lascari, poi in tandem a Lascari-Gratteri, quindi l’Unione Baucina-Misilmeri, Altavilla Milicia e Trabia dove, dal 2005 al 2008 è titolare della Segreteria comune in Convenzione e direttore generale in entrambi gli enti; nel 2003 è anche nel Consiglio d’amministrazione del Consorzio intercomunale di Termini Imerese; nel 2010 segretaria e poi liquidatrice, fino ad aprile 2011, del Consorzio per la gestione dei rifiuti Cointres; mentre a luglio 2010 è consulente del Comune di Villabate sul ciclo dei rifiuti, nominata dal sindaco Gaetano Di Chiara (in carica dal 2007 al 2012, rieletto nel 2020 a capo di una coalizione FdI-Db-Udc) colpito di recente dall’esecutività di una condanna comminata nel 2016 dalla Corte dei Conti, con pignoramento dello stipendio, di rimborso di 42 mila euro per la consulenza in tema di urbanistica conferita e più volte rinnovata in quegli stessi anni, dal 2007 al 2011, ad un architetto.
Per tornare a Ficano, il 2010, oltre che l’anno della consulenza con il Comune di Villabate in tema di rifiuti, è anche quello del passaggio, nella fascia B della carriera dei segretari, al livello superiore (Comuni da 10 a 65 mila abitanti): da dicembre è a Milazzo; l’anno dopo eccola nella sua città, appunto Bagheria, anche nelle vesti di direttore generale. Nel frattempo, da agosto 2010 ad agosto 2011 è segretaria comunale dell’Unione dei Comuni Terre degli Ulivi (Baucina-Misilmeri), nel 2011 è anche consulente esperta in problematiche del personale e stabilizzazione precari del sindaco di Baucina e, da marzo 2013, sullo stesso tema, di quello di Alimena. Da precisare che l’elenco dei suoi incarichi, sia quelli già citati che quelli che incontreremo successivamente, è parziale in quanto tratto solo da fonti aperte prive di completezza. Tutti i dati riportati sono verificati ma la lista reale è più lunga.
Dal 2014 la burocrate di Bagheria è Segretaria generale per cinque anni nel Comune di Monreale, in versione come sempre multitasking: responsabile anticorruzione e trasparenza, dirigente ad interim del settore finanziario, responsabile dell’esecuzione del piano di riequilibrio, e dall’1-3-2015 Segretaria anche del Comune di Baucina in Convenzione.
Dopo Monreale, la tappa successiva di servizio come Segretaria generale è Castelbuono. Da dicembre 2019 è anche nella Commissione straordinaria insediata, in seguito a scioglimento per mafia, nel Comune di Marineo; nel frattempo è presidente di Commissioni giudicatrici di concorsi a Sperlinga, Calatafimi-Segesta, Isola delle femmine; Commissaria ad acta a Borgetto, Partinico, Piana degli Albanesi; mentre nel 2021 è, per dieci mesi, Commissaria straordinaria a Gioiosa Marea. Inoltre, in tempi più recenti dopo l’insediamento a Modica, è Segretaria generale nel Comune di Altavilla Milicia dove il 15 novembre 2022 il sindaco Giuseppe Virga le conferisce funzioni aggiuntive e incrementi di retribuzione.
E poi in questa fitta carriera troviamo la direzione di tanti settori ad interim in vari Comuni (per esempio a Bagheria Affari generali, Lavori pubblici, Urbanistica, Economia e finanza, Polizia municipale con qualifica di Ufficiale di Ps); varie docenze nella Scuola di formazione regionale di polizia municipale e in numerosi corsi e seminari; incarichi nelle Commissioni di concorsi, appalti, esami per accesso nel pubblico impiego, guida di delegazioni trattanti; consulenze da esperta per la costituzione di Corpi unici di Polizia municipale tra Comuni; innumerevoli esperienze e titoli annotati nel suo curriculum in tema di reperimento di risorse per il finanziamento degli enti locali, locazione finanziaria, strumenti derivati, sponsorizzazioni, valorizzazione degli immobili pubblici. Nel 2009, per esempio, redige – ed è anche responsabile della procedura – il project financing per la gestione del cimitero comunale di Baucina.
Infine, sorvolando su molto altro, l’instancabile burocrate si forma in Prefettura per potersi occupare di beni confiscati alla mafia, un genere attraente, prestigioso e – come raccontano tante biografie – molto redditizio.
Domenica Ficano solo di rado viene intercettata dai radar della cronaca. Una delle poche volte si deve, il 4 maggio 2018 – dieci giorni prima dell’arresto di Antonio Calogero Montante – alla busta contenente proiettili e una lettera di minacce contro di lei, allora Segretaria generale a Monreale, recapitata negli uffici del Comune. Il delinquente, o i delinquenti autori dell’invio del plico anonimo scelgono il giorno della commemorazione del capitano Emanuele Basile, ucciso in un agguato mafioso il 4 maggio del 1980 a Monreale dove comandava la locale Compagnia carabinieri: delinquenti interessati, stranamente ma evidentemente, più che altro al clamore mediatico suscitato dalla coincidenza con la ricorrenza e ad animare i sentimenti di preoccupazione e di reazione al fianco della destinataria.
Il sindaco Piero Capizzi convoca una seduta straordinaria e aperta del Consiglio comunale per esprimere alla vittima solenne solidarietà. La riunione si tiene la sera dell’8 maggio ed è ricca di attestazioni solenni anche perché la data, e quelle ore, richiamano alla memoria di tutti un altro anniversario, quello dell’assassinio, compiuto dalla mafia il 9 maggio del ’78, di Giuseppe Impastato.
Come in tanti altri casi simili, di quei delinquenti, dell’atto criminale compiuto e dell’oscuro movente nessuna traccia. Il 19 luglio successivo Ficano è protagonista a Palermo di un evento, il convegno ‘Il tempo della legalità’ dedicato alla memoria di Paolo Borsellino, in cui parla della lettera con i proiettili ricevuta e raccoglie la solidarietà di tutti, dai vertici delle più importanti istituzioni agli specialisti di eventi di questo tipo come i rappresentanti di Libera, Avviso pubblico ed altre associazioni.
Un’altra occasione nella quale l’esperta burocrate si trova sotto i riflettori è quella delle aspre polemiche dei gruppi politici di minoranza nel Consiglio comunale di Monreale, quando il sindaco Capizzi <<concede il premio di risultato – denunciano – ancora una volta al segretario generale Domenica Ficano, nonostante il decadimento della città, il dissesto finanziario, la proposta di aumento delle imposte al massimo consentito, le contestazioni della Corte dei Conti all’amministrazione ed una cittadinanza sempre più vessata da tributi spropositati e insostenibili>>. Il virgolettato è di settembre 2018, pochi mesi dopo quella eclatante lettera di minacce diretta proprio a Ficano, ma ci rimanda ad una polemica già esplosa in precedenza: infatti il premio, l’ennesimo, è per l’anno 2016 e a gennaio 2017 il Consiglio comunale, sconfessando così il Sindaco e la Giunta, ha approvato la richiesta di revoca dell’attribuzione di quelle ingenti somme, con segnalazione per illegittimità al Ministero della Funzione pubblica che ancora a settembre 2018 non si è pronunciato.
Ovviamente quando, il 4 maggio 2018, arriva in Comune la lettera con i proiettili, Monreale esprime corale solidarietà alla vittima designata e spegne per qualche mese ogni discussione sul suo nome, nel giorno in cui il pensiero di tutti corre alla memoria del capitano Basile. Ma a settembre la polemica riparte e molti tornano ad indignarsi, come già in precedenza da oltre un anno prima dell’invio della busta minatoria, dinanzi a <<questo ennesimo premio di risultato che costituisce – scrivono consiglieri di minoranza – un vero e proprio schiaffo morale per gli stessi cittadini che vedono l’amministrazione operare con il braccino corto quando si tratta di servizi pubblici, ed usare invece il braccio lungo quando si tratta di indennità o di prolungare incarichi di consulenza a titolo oneroso per attività, quali quella contabile e di redazione del bilancio, che dovrebbero essere attività proprie inerenti a competenze insite all’organico comunale di cui, il nostro segretario è responsabile supervisore>>.
Se questo è il passato, anche recente, dell’amministratrice straordinaria del Comune di Modica, guardiamo al presente.
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Come abbiamo visto, il 10 giugno scorso si è insediata a palazzo San Domenico con i poteri del Sindaco e della Giunta anche se diversi ex assessori e lo stesso ex sindaco per mesi hanno continuato, e continuano tuttora, a frequentare gli uffici. Situazione strana, singolare, anche perché nient’affatto casuale o sporadica. Perché l’ex sindaco ed ex assessori non riescono a separarsi dai loro incarichi da tempo decaduti? E perché chi ne ha preso il posto non ha nulla da obiettare? Come funziona il Comune? Chi decide cosa? C’è qualcuno che, senza titolo, orienta o dispone atti? Perché molti cittadini che abbiano da prospettare problemi e chiedere soluzioni di competenza dell’ente comunale sono indirizzati ancora verso l’ex sindaco e la sua cerchia di fedelissimi e pasdaran?
In sette mesi la burocrate che ha nelle mani i poteri del Sindaco e della Giunta del Comune di Modica non ha lanciato proclami, né annunciato interventi particolari. Si può solo quindi dare un’occhiata agli atti compiuti. Alcuni ci riportano direttamente alla premessa sulle due città, Bagheria in cui Ficano è nata e dove abita, e Modica che amministra in via straordinaria. Le affinità dei due centri urbani da noi adombrate potrebbero far venire ad alcuni il pensiero di una sorta di ‘gemellaggio’, mentre qualche provvedimento amministrativo preso ne potrebbe far balenare altri, più simili – se per armonia linguistica vogliamo restare nel campo di certe assonanze fonetiche – al ‘comparaggio’ o al ‘vassallaggio’.
L’8 settembre 2022 la commissaria, con i poteri del Sindaco conferisce per un periodo di quattro mesi, dal primo settembre al 31 dicembre, l’incarico di figura esperta in materia finanziaria economico-contabile ad Adriana Sciortino, al costo per il Comune di due mila euro al mese e l’impegno per l’incaricata di presentarsi almeno una volta la settimana. Ma per fare cosa? E, soprattutto, per fare cosa di così necessario alla città tanto che essa debba sostenere quest’onere economico aggiuntivo?
La ‘determinazione del Commissario straordinario’ non lo spiega. Se proviamo a leggerla vi troviamo una lunga sequenza di riferimenti normativi utili solo a sostenere la parvenza di legittimità formale dell’atto: entro il numero massimo di tre esperti consentito; mansioni a supporto del Commissario e non già degli Uffici visto che una recente sentenza della Corte costituzionale del 20 gennaio 2022 ha annullato la legge regionale 5 del ’21 nella parte in cui prevedeva tale possibilità anche <<in materie di particolare complessità per le quali l’Ente abbia documentate carenze delle specifiche professionalità>>; richiamo all’astratto orientamento della Corte dei Conti in tema di esperti per realizzare compiti astrattamente riferibili alle funzioni del sindaco, ecc….
In concreto nulla. La domanda su cosa l’esperta dovrebbe fare (rectius! avrebbe dovuto fare, possiamo ormai dire) è senza risposta in quanto la commissaria si limita a dichiarare che <<nell’esercizio delle sue competenze commissariali si è verificata la necessità di un supporto per le attività di pertinenza del Commissario straordinario in sostituzione del Sindaco, segnatamente in materia finanziaria economico-contabile, ambiti specialistici che richiedono scelte pienamente consapevoli e rapide, nel rispetto di scadenze e adempimenti vari … e che a tal fine, a fronte di una normativa spesso complessa e farraginosa ed in continua evoluzione postulano specifiche competenze ed esperienze dalle quali non si può prescindere per il valido e proficuo esercizio delle correlate attribuzioni dell’organo di vertice dell’Ente e nell’interesse dell’Ente stesso>>.
Come una semplice iscritta all’Albo dei dottori commercialisti possa essere così indispensabile al Comune al punto che questo, pur indebitato oltremisura, abbia interesse a sostenere l’onere economico della sua generica attività di supporto al Commissario <<a fronte di una normativa spesso complessa e farraginosa>> (la quale, se è così, semmai richiederebbe giuristi) è un punto che il provvedimento neanche sfiora, limitandosi ad indicare che la prestazione <<dovrà aiutare il Commissario nelle problematiche derivanti da leggi, regolamenti o procedure di particolare complessità e di difficile e dubbia interpretazione nelle suddette materie, con particolare riferimento agli atti di programmazione finanziaria dell’Ente, nonché allo sviluppo ed implementazione delle misure previste nel Piano di riequilibrio pluriennale finanziario approvato dalla Corte dei Conti con deliberazione n. 311/2015>> (ovvero, oltre sette anni prima e già, in tale lungo tempo, oggetto di esecuzione da parte dell’amministrazione comunale allora in carica!).
Se, dall’aspetto oggettivo dell’atto (conferire l’incarico, per fare cosa? Per soddisfare quale interesse dell’ente?) passiamo a quello soggettivo (la scelta e i criteri) ci ritroviamo dinanzi allo stesso vuoto totale di risposte.
La persona incaricata è dottore commercialista come altri 121 mila suoi colleghi in Italia, 4 mila in Sicilia, centinaia in provincia di Ragusa, diverse decine solo a Modica (a ‘chilomeri zero’); per il resto nient’altro al di là della scelta totalmente soggettiva, discrezionale, arbitraria, in nessun modo motivata se non con un preteso rapporto fiduciario e intuitu personae.
Nel suo curriculum Adriana Sciortino, 46 anni, documenta tre lustri d’attività dal 2007 quando consegue l’abilitazione, traguardo preceduto da dieci giorni di lavoro per un’azienda di Milano ad ottobre 2003 e da uno stage di quattro mesi nell’Agenzia delle Entrate di Termini Imerese nel 2004.
Da dottore commercialista il suo primo impiego, dal 2007 al 2009, è nello studio Tripoli di Bagheria (vedremo più avanti), cui seguono attività libero professionale e vari periodi di servizio in enti pubblici, in alcuni casi sulla scia dell’attuale Commissaria straordinaria del Comune di Modica.
Il primo agosto 2013 Sciortino è assunta dal Comune di Baucina come responsabile dell’area economico-finanziaria (incarico che durerà cinque anni) e lo stesso giorno, con la qualifica di ragioniere, anche dall’Unione dei Comuni Terre degli Ulivi (Misilmeri-Baucina) per nove mesi fino al 14-4-2014 quando diventa, fino al primo settembre successivo, funzionaria liquidatrice della stessa Unione.
Tra il 2015 e il 2016, sempre contemporaneamente al rapporto con il Comune di Baucina, Sciortino è per nove mesi responsabile dell’area economico-finanziaria del Comune di Ciminna e, contemporaneamente, per due mesi ricopre lo stesso ruolo anche nel Comune di Isola delle femmine; nel 2017 per due mesi, da maggio a luglio, è esperta del sindaco di Monreale dove segretaria generale è Domenica Ficano e a settembre successivo torna nel Comune di Ciminna con lo stesso incarico precedente di responsabile dell’area economico finanziaria, mentre continua ad essere capo settore a Baucina dove, in virtù della convenzione con Monreale, segretaria generale è sempre Ficano alla quale, nel 2022 per quattro mesi, dal primo settembre al 31 dicembre come abbiamo visto, torna ad offrire le proprie prestazioni per la prima volta lontano da Palermo. Rimane la domanda: perchè il Comune di Modica, dopo l’insediamento della commissaria, ha bisogno di tale collaborazione? E perchè tale bisogno impellente può essere meglio soddisfatto attraverso la specifica scelta discrezionale operata?
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Ma il filo che da Bagheria conduce nell’ex capitale della Contea non fa viaggiare solo Adriana Sciortino. Ce lo rivela un’altra determinazione firmata non dalla commissaria ma dal responsabile settore ‘Tributi’ del Comune di Modica Giovanni Blanco l’11 ottobre 2022, cinque settimane dopo la nomina della commercialista quale consulente dell’amministratrice straordinaria. Con tale determinazione il Comune di Modica accoglie e fa propria una proposta presentata dall’affidatario, ‘Tripoli&Partners Consulting’, avente per oggetto <<l’affidamento dell’attività di supporto specialistico al Comune di Modica in materia di entrate tributarie, extratributarie e patrimoniali, comprese le attività per l’affidamento in concessione della riscossione con gara ad evidenza pubblica>>. Il servizio durerà dodici mesi e costerà 25 mila euro oltre Iva, tant’è che la determina dirigenziale impegna la somma di 30.500 euro.
Siamo in presenza di un affidamento diretto, totalmente estraneo agli interessi dell’ente, visto che il provvedimento non contiene alcun elemento idoneo a documentarlo.
Anche in questo caso urge esaminare due aspetti, quello oggettivo e quello soggettivo.
Il primo. C’era bisogno di questo servizio al costo di 30.500 euro? Nella determinazione il dirigente premette di prendere atto <<che la struttura gestionale degli uffici tributari di questo Comune da diversi anni non è sufficientemente adeguata per numero di addetti e qualifiche professionali, né tanto meno tale personale è reperibile in altri settori dell’Ente>>. Nella prima parte di questa affermazione di vero c’è che il settore della riscossione tributi è ridotto – dalle scelte dell’amministrazione Abbate – al caos, al disastro gestionale e all’impossibilità operativa. Ma più importante, ed anche più grave, è la seconda parte (<<…né tanto meno tale personale è reperibile in altri settori dell’Ente>>) di questa attestazione riportata tra virgolette. Essa è falsa e tale falsità documentale è elemento decisivo che inficia la legittimità del provvedimento, sicchè la risposta alla domanda è No.
Il secondo. Perché viene operato un affidamento diretto, su mera accettazione della proposta di un privato, senza alcuna valutazione comparativa, né selettiva all’insegna dell’interesse dell’ente? Chi è questo privato e quali sono i suoi requisiti – fra referenze vantate, competenze dichiarate, esperienze documentate, titoli esibiti – tali da indurre il Comune di Modica a questo contratto? Chi è l’impresa che si presenta con la denominazione riportata?
E’ una ditta individuale – con sede a Bagheria a pochi metri dal Comune – di cui è titolare Piervincenzo Tripoli, dottore commercialista di 45 anni, collega quindi e quasi coetaneo di Adriana Sciortino, nonché suo compagno d’affari e di vita: una coppia con figli, sposata o convivente more uxorio; distinguo irrilevante per l’interesse pubblico alla conoscenza degli atti compiuti da una pubblica amministrazione i quali sono l’unico oggetto di questo articolo. Se Ficano, Tripoli e Sciortino vivono nella stessa città, i primi due vi sono anche nati e hanno conseguito la maturità, ovviamente in tempi molto diversi, nello stesso istituto scolastico, il Liceo scientifico statale ‘G. D’Alessandro’.
Per tornare ai titoli documentati dai curricula, a parte i quasi venti mesi di impiego di Sciortino nello studio Tripoli, i due sono accomunati da diverse esperienze, a cominciare da quelle di studio che li hanno visti conseguire la laurea all’Università di Palermo in Economia nello stesso anno, il 2002.
Due anni dopo entrambi partecipano ad una selezione dell’Agenzia delle entrate finalizzata ad un contratto di formazione lavoro per 34 posti di funzionario per attività di Audit interno. Alla prova orale sono ammessi in 126 ma nella preliminare prova oggettiva tecnico-professionale Sciortino, tra gli oltre cinquecento partecipanti, si piazza negli ultimi posti con il punteggio di 21,1 (l’ultima posizione in assoluto ha 21,0) e Tripoli la precede di poco (22,9).
Dal primo dicembre 2020 Tripoli è nominato per dodici mesi responsabile del settore finanziario-tributi del Comune di Bolognetta (piccolo centro di 4 mila abitanti, distante 18 Km da Bagheria), immesso in servizio per 18 ore settimanali con la qualifica di ragioniere comunale. L’assunzione fa riferimento ad un bando del 2017 avente analogo oggetto e in forza del quale il 2 gennaio 2018 è entrata in servizio, sempre per 12 mesi e con l’orario di 24 ore settimanali, Adriana Sciortino, che decade però il 28 maggio successivo a seguito della dichiarazione di dissesto finanziario del Comune. Utilizzando la stessa graduatoria l’ente interpella ancora Sciortino che rifiuta, mentre Tripoli accetta divenendo così dal primo dicembre 2020 responsabile di posizione organizzativa Bilancio, Tributi, Programmazione finanziaria e Risorse umane del Comune di Bolognetta; inoltre il 22 dicembre successivo il sindaco, <<sentito il segretario reggente Domenica Ficano>> (rieccola in uno dei tanti incarichi difficili da scorgere, soprattutto se in reggenza, nelle pieghe di un fittissimo curriculum!), lo nomina vice segretario e da giugno ’21 gli conferisce ad interim anche l’incarico di posizione organizzativa Affari generali e Socio-culturale.
Anche in questo caso le fonti aperte consultabili, soprattutto i curricula prodotti dagli stessi interessati, non possono garantire completezza, ma ogni informazione riportata è verificata. Tra gli altri incarichi assunti da Tripoli risulta nel 2021 quello di responsabile di due settori del Comune di Salemi, centro con poco meno di dieci mila abitanti, il terzo (Programmazione e Rendicontazione) e il settimo (Gestione finanziaria del bilancio, Entrate tributarie e contenzioso tributario, Personale, Servizio previdenziale, Economato, Provveditorato, Partecipate): posizioni ancora attuali secondo il sito istituzionale dell’ente.
Piervincenzo Tripoli nelle versioni del suo cv circolanti in rete, anche in inglese, fa riferimento soprattutto alla propria esperienza di libero professionista. Un’attività che decanta con toni enfatici in un articolo pubblicato il 24 maggio 2022 da un quotidiano locale on line nel quale egli attribuisce mezzo secolo di storia al suo studio di cui in effetti è fondatore meno di vent’anni fa, ma probabilmente richiama l’attività professionale del padre. Tripoli, titolare di una ditta individuale e senza un sito on line che dia visibilità alla struttura professionale di cui si definisce a capo, nell’articolo richiamato descrive la propria missione (‘mettere in ordine i conti di aziende ed enti pubblici’), dichiara di avere aperto una prima società di revisione con studio a Milano, di essere stato poi revisore del Gruppo Unipol per Banche e Aziende rilevanti, professionista esperto in vari Stati dell’Ue ed extraeuropei, di avere creato società di consulenza fiscale a Londra e con sedi nell’Est Europa e nel Nord Africa e di essere rientrato in Italia con uno studio a Bagheria. Dopo tale rientro viene assunto per dodici mesi come ragioniere nel Comune di Bolognetta e successivamente in quello di Salemi. Quindi la proposta alla Città di Modica prontamente accolta, subito dopo la nomina della propria compagna Adriana Sciortino da parte della commissaria Ficano.
Tornando alla determinazione dirigenziale con cui la Città di Modica gli affida direttamente l’incarico della durata di dodici mesi per 25 mila euro oltre iva, vi si legge che l’attività oggetto della prestazione, consistente nel supporto specialistico al Comune in materia di entrate tributarie, extratributarie e patrimoniali <<comprende le attività per l’affidamento in concessione della riscossione con gara ad evidenza pubblica> e tale notazione esplicita è posta in riferimento alla delibera del Consiglio comunale del 20 luglio 2021 avente ad oggetto <<l’affidamento in concessione per la durata di cinque anni del servizio di riscossione coattiva delle entrate tributarie (Imu, Tari, Tasi), extratributarie (imposta di soggiorno, Cimp, Cosap, canone unico, violazioni Cds) e dei canoni idrici … sulla base di procedura ad evidenza pubblica nel rispetto della normativa dell’Unione europea e delle procedure vigenti in materia di affidamento della gestione dei servizi pubblici locali>>.
Leggendo la <<determina a contrarre>> pubblicata sul sito del Comune di Modica dal 13 al 28 ottobre 2022 e l’allegato schema di contratto, si ha la sensazione che, a fronte della genericità dell’ambito della prestazione di supporto specialistico, il vero fine sia la procedura di affidamento in concessione del servizio di riscossione dei tributi per cinque anni. Atto – c’è da presumere – cui gli uffici dell’ente, così disastrati e mal ridotti dai nove anni di amministrazione-Abbate, pur dotati di una ‘posizione organizzativa’ di dirigente (proprio quello che emette il provvedimento che grava il Comune di 30.500 euro in più) del settore Tributi adeguatamente retribuita, non si ritengono evidentemente in grado di provvedere.
E in effetti, nonostante il rapporto con Tripoli non possa essere stato formalizzato prima del 29 ottobre scorso, un risultato, già due mesi dopo, appare sul sito del Comune.
Infatti il 29 dicembre 2022 il responsabile del settore Tributi emana una determinazione avente ad oggetto <<approvazione avviso esplorativo per manifestazione d’interesse inerente l’affidamento del servizio in concessione delle attività di riscossione ordinaria e coattiva delle entrate tributarie, patrimoniali, extratributarie per la durata di un quinquennio>>: che è esattamente ciò che si chiedeva a Tripoli, anche se questa determinazione porta la sola firma del dirigente e non fa alcun riferimento all’attività prestata da Tripoli del quale quindi non è dato sapere quale sia stato il supporto agli uffici in esecuzione del contratto, nei primi due dei dodici mesi previsti. Né esistono tracce documentali del ruolo della commissaria Ficano che concentra su di se i poteri del Sindaco e della Giunta e i cui atti sono specificamente richiamati solo, nell’affidamento del servizio di supporto a Tripoli, in relazione alla <<delibera del 4 luglio 2022, assunta con i poteri della Giunta, di approvazione del ‘Programma biennale degli acquisti e dei servizi 2022-2024 ove, tra quelli del III settore, è previsto il supporto per l’affidamento in concessione della riscossione con gara ad evidenza pubblica’>>.
Siamo quindi dinanzi ad una filiera decisionale che parte dal massimo organo della Città, il Consiglio comunale, e si conclude con la determinazione del dirigente di settore e nella quale ovviamente i poteri del Sindaco e della Giunta, impersonati dalla commissaria, non sono secondari. Tutto lascia credere quindi ad un concerto di posizioni e di ruoli anche se, correttamente e necessariamente, abbiamo dato conto solo degli atti compiuti e delle firme che in essi si possono riscontare. E ciò perché siamo dinanzi ad un problema grave, difficile da comprendere e da spiegare.
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Se al Consiglio comunale nulla si può obiettare, se non eventualmente la scelta di merito dell’esternalizzazione – che da taluni può non essere condivisa e che presenta molteplici profili meritevoli di esame e di dibattito, pubblicamente e in piena trasparenza – la situazione si fa opaca con l’assunzione della spesa da 30.500 euro per un’attività che dovrebbero espletare gli uffici (è falso – ripetiamo – che l’ente non abbia le competenze e i profili professionali adeguati) e, ancora di più, leggendo l’avviso finalizzato all’acquisizione di manifestazioni di interesse per l’affidamento del servizio di riscossione per cinque anni.
Questo atto è totalmente fuori legge.
Le violazioni sono tante ma sopra tutte bisogna considerare la procedura prescelta: una procedura negoziata, sulla base delle manifestazioni di interesse da acquisire. Una procedura illegittima: le leggi in materia sono chiare e non lasciano dubbi. Al di sopra della soglia fissata (215 mila euro) la procedura deve essere aperta e non ristretta, con gara bandita secondo le norme dell’Unione europea.
Come è possibile un infortunio di questa gravità? Forse l’importo è di poco sopra soglia e ciò è sfuggito a chi (in proposito, chi?) ha concepito e/o a chi ha redatto il provvedimento? No, per nulla.
Il valore della gara è di 8 milioni di euro e tale stima è contenuta nello stesso atto che sceglie la procedura negoziata, ovvero una procedura ristretta vietata dalle norme al di sopra della soglia indicata: nei fatti una scelta discrezionale a piacimento, con piena libertà di invito dopo l’acquisizione di manifestazioni d’interesse.
La determinazione è stata pubblicata per quindici giorni, dal 30 dicembre 2022 al 14 gennaio 2023. Le manifestazioni d’interesse possono essere inoltrate tramite Pec all’Ufficio Tributi del Comune di Modica entro le ore 23.59 di lunedì 16 gennaio.
Nei corridoi di palazzo San Domenico, nei giorni della pubblicazione, è circolata la voce di un’impresa campana oggetto di univoca attenzione da parte di chi (rieccoci: chi?) ha scelto e voluto questa procedura che, c’è da supporre, intenda portare a termine. Però sono solo voci e, in attesa di verifiche e approfondimenti, ci limitiamo a riportarle senz’altri riferimenti.
Rimane il dato di una procedura assurda. Secondo l’art. 71 del Codice dei Contratti, al di sopra della soglia indicata, tutte le procedure di scelta del contraente devono essere aperte, indette mediante bandi, e non manifestazioni di interesse. In proposito l’Anac ha predisposto da tempo il bando tipo, con gare a procedura aperta telematica per l’affidamento di contratti pubblici di servizi e forniture nei settori ordinari sopra soglia comunitaria, con il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa sulla base del miglior rapporto qualità-prezzo, uno schema di bando ed uno schema di disciplinare. In sintesi il bando è un documento che fissa le regole della gara; il disciplinare di gara, allegato al bando, dispone i requisiti di partecipazione, i termini di presentazione delle offerte, le modalità di svolgimento delle sedute ed i criteri di valutazione delle offerte; il capitolato speciale (o capitolato tecnico) fissa gli aspetti tecnici, le specificità della prestazione esecutiva oggetto del contratto ed integra il contenuto del bando, non potendovi apportare modifiche.
In una gara del genere sono necessari tutti e tre questi atti: bando, disciplinare e capitolato. Nel nostro caso mancano tutti: all’avviso finalizzato ad acquisire le manifestazioni d’interesse (totalmente inidonee a sorreggere l’affidamento di un servizio di valore superiore a 215 mila euro) è allegato infatti un solo documento indecifrabile e indefinibile: che non è, e neanche somiglia né ad un bando, né ad un disciplinare, né ad un capitolato.
Peraltro il bando, emanato secondo le norme (basterebbe attenersi al modello tipo dell’Anac), deve essere pubblicato per almeno 35 giorni, non 15, sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea; sulla Gazzetta Ufficiale della Regione Siciliana; sul profilo del committente; sul sito istituzionale del Comune di Modica, sezione centrale di Committenza Bandi; sul sito del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti; su due quotidiani nazionali e due quotidiani locali.
Invece l’avviso oggetto della citata determinazione dirigenziale, comunque atto nullo e contra legem alla luce del valore della gara, è stato pubblicato semplicemente sul sito on line del Comune per 15 giorni, con futuro rimando al Mepa (Mercato elettronico della Pubblica amministrazione, attraverso il portale del Ministero dell’Economia e finanze) inidoneo e insufficiente per le ragioni illustrate.
Le anomalie, le violazioni, le difformità non si esauriscono qui ed anzi sono molteplici e innumerevoli, dalla mancata indicazione di una piattaforma elettronica abilitata, alla negazione del Duvri (Documento unico di valutazione dei rischi) che la determinazione asserisce non necessario ed invece lo è, o meglio lo sarebbe se mai, per assurdo, questa procedura avesse qualche chanche di pervenire al traguardo, perché l’atto di concessione comporta il trasferimento di poteri pubblici, sicchè ‘rischi’ – da valutare e neutralizzare – ve ne sono in grande quantità.
Questi i fatti. Che ripropongono una o più domande.
Come è stato possibile tutto ciò? Cosa accade da molti anni nel Comune di Modica? Chi e con quali mezzi continua a farlo accadere, otto mesi dopo la cessazione del Sindaco e della Giunta e sette mesi dopo l’insediamento dell’Amministrazione straordinaria loro succeduta? Quali pratiche e quali poteri hanno sequestrato da tempo la massima istituzione cittadina che deve essere espressione e presidio di democrazia ma può esserlo solo in totale trasparenza, libertà d’accesso e partecipazione? Quali gruppi e quali centri di interesse riescono da così tanto tempo a sottrarla ad ogni controllo di legalità? Dove sono le autorità tenute ad accertare, e se del caso perseguire, i reati eventualmente commessi?
E ancora: cosa fa il Consiglio comunale, il massimo organo della città, pienamente in carica nell’esercizio dei suoi poteri di controllo e d’indirizzo sull’operato di Sindaco e Giunta le cui funzioni sono attribuite al Commissario straordinario? La sua maggioranza è sempre, ed ancora, la claque dell’ex Sindaco otto mesi dopo la cessazizone di questi dalla carica? E la minoranza? Che fine ha fatto? Con quale voce parla?
E infine: perché la città tace? Perché non si leva pubblicamente alcuna voce, neanche dai gruppi politici esterni ed estranei alla responsabilità degli atti compiuti negli anni dal Sindaco, dalla Giunta da lui nominata, e dalla burocrazia a lui asservita e tuttora in carica? Perché nessuna parola neanche dai partiti politici, dai gruppi sociali, dai movimenti di impegno civile, dalle aggregazioni culturali, dalle organizzazioni sindacali, dalle associazioni tutte?