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Ragusa, le sigle sindacali chiedono un tavolo per superare il precariato nei servizi sanitari provinciali

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L’assemblea indetta per dare risposte a tutte le forme di precariato presenti attualmente nei Servizi Sanitari della nostra Provincia ha avuto un incoraggiante riscontro di presenze nella sala congressi del centro “Feliciano Rossitto” dove si è tenuta. Dirigenti Sanitari, Amministrativi, Infermieri, Tecnici, OSS, ASS, ASU, ecc., presenti e accomunati da un unico destino: l’essere stati prorogati con la delibera il 31 dicembre u.s. per un brevissimo periodo molti, infatti, si sono visti posticipare la data di fine rapporto di 20 (venti giorni) a 3 (tre) ore settimanali. Fra i presenti anche tanti precari con oltre 36 mesi di lavoro che attendevano la stabilizzazione che invece non c’è stata. Del dibattito sono stati parte attiva e testimoni il Senatore Salvatore Sallemi, gli Onorevoli Giorgio Assenza, Stefania Campo e Nello Dipasquale.
Le organizzazioni sindacali rappresentate dalla F.P. CGIL (Assennato), CISL FP (Buscema e Massari), UIL FPL (Rocca e Zaccaria), F.S.I. U.S.A.E. (Cassarino), FIALS (Magrograssi), UGL (Rizza e Gravina) e Nursing-UP (Tela) hanno voluto evidenziare in un documento la sintesi delle richieste avanzate alle autorità istituzionali:
“Le recenti “razionalizzazioni” con chiusura di servizi quali la Pediatria, l’O.R.L. e la Lungodegenza che si sommano a quanto già “razionalizzato” negli anni, sono la dimostrazione della ormai cronica carenza degli Organici in tutte le U.O. Aziendali, e le risibili proroghe di cui sopra rappresentano l’ennesima beffa all’Utenza, prima ancora che ai diretti interessati.
Il primo effetto sarà l’ulteriore allungamento delle liste d’attesa oltre alle già gravi disfunzioni nell’ambito dell’Emergenza Urgenza ed al calo di prestazioni in alcuni settori nevralgici, segnati dalla crisi pandemica, come gli interventi chirurgici in elezione e tanto altro ancora.
Non rassicurano nemmeno le voci dell’imminente riapertura della Lungodegenza di Comiso, visto lo striminzito organico adesso dovrà nuovamente dividersi fra la RSA del Paternò Arezzo e quella di Comiso.
È stata chiesta pertanto la revisione della Dotazione Organica, inadeguata alle esigenze della Rete Ospedaliera e Territoriale Provinciale, che contrasta con quelle della Aree Regionali viciniore.
Oltre alla ripartenza delle stabilizzazioni per tutti gli aventi diritto.
Ed in attesa di ciò la proroga come già successo nelle tornate precedenti di tutto il personale fino a stabilizzazione avvenuta.
In estrema sintesi l’appello rivolto alle Autorità presenti è stato quello di non lasciare nessuno a casa, perché l’attuale Dotazione Organica è palesemente inadeguatezza alla domanda di salute degli abitanti del nostro territorio.
Le proposte:
-La costituzione di un tavolo provinciale alla presenza di Autorità ed Istituzioni al quale le OO.SS. vogliono fornire il proprio contributo propositivo, per studiare soluzioni nel medio e nel lungo periodo, culminante con Audizione in VI Commissione Regionale Sanità.
-Collegamenti con le altre Aree Periferiche della nostra Regione che vivono simili realtà sanitarie a quella nostra.
Con rammarico, sostengono i rappresentanti sindacali, si è dovuto registrare la scarsa partecipazione degli Amministratori di diversi Comuni della Provincia, coloro i quali sono i primi “controllori” del Sistema Sanitario