L’indagine letteraria come specchio, o antidoto, o al disordine sociale che incontra con la toga di magistrato.
In questa frase c’è il senso della nuova fatica di romanziere compiuta da Francesco Puleio (con la j nel cognome del bisnonno) pubblico ministero di lungo corso nella lotta al crimine in Sicilia orientale e da sei mesi procuratore della Repubblica a Ragusa: I Vivi e i Morti è il titolo del libro, (Navarra Editore) protagonista della rassegna A Tutto Volume in corso a Ragusa.
L’appuntamento è domani pomeriggio, sabato 14 giugno, alle ore 17 nel giardino del relais dell’Antica Badia: a dialogare con l’autore sarà Vito Piruzza.
Al centro della trama l’omicidio di un ginecologo eccellente che riporta in scena il commissario Santacroce, già protagonista de La Città del Vento (potente esordio dell’autore in un noir metropolitano), chiamato ad esplorare quelle zone d’ombra nelle quali privilegi, colpa e impunità si confondono. <<Un modo per distinguere il romanzo dall’ordine di cattura, la scrittura tecnica da quella d’invenzione, in definitiva il dovere dal piacere>> ha chiarito lo scrittore in una delle sue rare interviste (alla brava Laura Distefano de La Sicilia).
Sul perchè di questo filone d’impegno la spiegazione dell’autore è semplice: <<L’urgenza non è professionale ma narrativa, non parlerei di necessità, piuttosto di piacere assoluto nello scrivere. Sono sempre stato un lettore vorace e dalla passione per la lettura è venuta fuori quella per la scrittura e la voglia di raccontare delle storie>>.