L’Elettra di Sofocle cattura il pubblico, successo della prima nella 60° stagione dell’Inda: perfetta la regìa di Andò, potente l’interpretazione di Sonia Bergamasco
L’avvio del 60° ciclo di rappresentazioni è stato all’altezza delle attese di una storia ultrasecolare, 111 anni dopo il primo spettacolo e nel centenario della nascita dell’Istituto nazionale del dramma antico.
Grande successo per l’Elettra di Sofocle, 2440 anni dopo, presumibilmente, la prima assoluta dell’opera nel teatro di Dioniso dell’acropoli. Questa volta lo scenario è nel teatro più antico ancora in vita dell’Occidente, a Siracusa, costruito appena qualche decennio dopo quello a ridosso del santuario ateniese.
In un grande impianto scenico che rimanda alla reggia di Micene, sulle note di Giovanni Sollima entra in scena Oreste, braccio della vendetta contro la madre Clitemnestra, assassina del padre Agamennone in quella che per lei è ‘la giusta strage’ e sulla quale si snoda l’intera tragedia con il suo carico di tormenti e di rancori.
Dalle vette del palazzo sbuca un’Elettra in piena sofferenza, interpretata da un’attrice nota nel cinema e in tv ma non per questo meno autentica nel severissimo palcoscenico di memorabili performances. Sonia Bergamasco è l’Elettra tormentata, figura annichilita, <<come una serva nella casa di mio padre con queste vesti ignobili>> lamenta.
Il dramma scorre lungo due confronti avvincenti tra donne irriducibili: il primo tra sorelle, l’ossessione per la vendetta di Elettra contro l’obbedienza rassegnata di Crisotemi; il secondo fra madre e figlia: <<Il padre morto per mano mia>>, rivendica Clitemnestra ciecamente forte delle sue ragioni, la vendetta per il sacrificio della figlia Ifigenia per mano del ‘maledetto’. <<È un padre questo?>> si chiede Clitemnestra che, di rimando, per Elettra non è una madre ma una padrona empia e cinica.
Poi nel dialogo con il fratello Oreste la fase più intensa. La vendetta si compie, la musica torna ad essere sola sulla scena e scoppia l’applauso, una standing ovation di sette minuti.
Tutto perfetto, dalla regia di Roberto Andò, alla traduzione di Giorgio Ieranò che facilita l’intensità drammatica, alle musiche di Giovanni Sollima, alle scene di Gianni Carluccio, ai costumi di Daniela Cernigliaro, ai movimenti di Luna Cenere. Da promuovere in blocco anche gli attori sulla scena, a fianco della gigantesca Sonia Bergamasco, da Roberto Latini (Oreste) ad Anna Bonaiuto (Clitemnestra).
Domani si prosegue con la ‘prima’ di Edipo a Colono (il sobborgo ateniese, Colono Ippio, dove il grande tragico ebbe i natali), mentre il 13 entrerà in scena Lisistrata di Aristofane e il 4 luglio Iliade.
Intanto oggi, prima del via a questo sessantesimo ciclo, Marina Valensise, consigliera delegata dell’Inda nominata dal Ministero per i beni e le attività culturali, ha già annunciato i titoli della prossima stagione, dall’8 maggio al 26 giugno 2026: Antigone di Sofocle, ancora per la regia di Robert Carsen, Alcesti di Euripide per la regia di Filippo Dini, I Persiani di Eschilo, regia del catalano Alex Ollé: niente commedia, solo un trittico tragico.