
L’Asp di Ragusa contro il diritto alla salute, “nel silenzio omertoso” del Comune. La denuncia dell’Osservatorio di Sinistra Italiana: intervenga la magistratura. I locali di via Paestum 41 un’offesa alla dignità dei pazienti e un rischio per la loro incolumità. E l’Ospedale civile diventa caserma
A tutela del Servizio sanitario e del diritto alla salute nella realtà iblea interviene l’Osservatorio Equità e Diritti, gruppo di lavoro promosso da Sinistra Italiana. Nel mirino l’operato dell’Azienda sanitaria di Ragusa colpevole di numerosi atti di gestione in danno della qualità delle prestazioni e dei servizi essenziali.
<<In una fase di continua spoliazione del servizio sanitario pubblico, agli atti ricorrenti – di aggressione al modello di assistenza universale, compiuti dai governi centrale e regionale, da tempo si aggiungono – denuncia l’Osservatorio – quelli, ulteriori e sempre più frequenti, di una gestione dell’Asp di Ragusa contro gli interessi legittimi dell’utenza, spesso in aperta e sfrontata violazione dei diritti elementari dei pazienti e dei servizi essenziali nel territorio.
L’Osservatorio Equità e Diritti (gruppo di lavoro promosso da Sinistra Italiana Ragusa) raccoglie la preoccupazione diffusa e lancia l’allarme per questa deriva pericolosa e visibilmente associata alla ostentazione di un potere sorretto dall’appartenenza partitica, sempre più arbitrario e nemico dell’interesse generale.
Il vertice dell’Azienda sanitaria come organo di comando nella gestione dei servizi manifesta inadeguata attenzione alle prestazioni, alla cura degli interessi dell’utenza, all’ ascolto sociale. Nessuna prudenza, equilibrio, senso di responsabilità con l’omertoso silenzio dell’Amministrazione comunale. La decisione di concedere il diritto di godimento per 99 anni di gran parte dei locali dell’Ospedale civile di Ragusa al Ministero della Difesa per finalità estranee al servizio sanitario è una scelta scellerata, priva di senso che sottrae spazio ai servizi sanitari e oltraggia il lascito testamentario che ne determinò la realizzazione.
Da vent’anni (delibera 760 del 12 luglio 2005) in violazione dei propri stessi impegni di non rinnovare la proroga del contratto stipulato, si continua ad allocare servizi essenziali in immobili – presi in locazione – inaccessibili e privi dei requisiti di legge. Sembra che i vertici aziendali non abbiano mai effettuato un sopralluogo nei locali della farmacia dell’Asp perché preoccupati di precipitare dalle scale di accesso come è già accaduto ad alcuni utenti.
La situazione dei locali di via Paestum n. 41 in cui sono ubicati servizi essenziali è vergognosa, offende la dignità dei pazienti che hanno necessità di accedervi e presenta evidenti profili di responsabilità gestionale – penale, civile, contabile – sulla quale è necessario che tutti gli organismi preposti eseguano i necessari accertamenti.
I locali del piano superiore destinati a sede di uffici, prestazioni e attività del settore farmaceutico comportano da vent’anni – denncia l’Osservatorio – un costo di circa 40 mila euro l’anno (fino al 2014 era superiore), mentre quelli del secondo piano sotto strada, destinati a magazzini del settore farmaceutico e servizio prestazioni anch’essi in locazione dal 2005 per un canone annuo di oltre sette mila euro, sono privi dei requisiti basilari di funzionalità e accessibilità, con fortissimi dubbi sull’idoneità strutturale di conformità alle norme e comunque totalmente fuorilegge rispetto all’obbligo di abbattimento delle barriere architettoniche.
L’Osservatorio Equità e Diritti fa proprio il grave disagio delle tante persone vessate cinicamente da una dirigenza dell’Asp inadeguata e colpevole; esprime apprezzamento per la quotidiana opera di denuncia e di tutela dei diritti lesi svolta dal Comitato civico Art. 32; chiede alle istituzioni di intervenire nell’ambito rispettivo delle competenze per l’immediato ripristino dei principi costituzionali inderogabili; fa appello alla magistratura perché, in particolare sullo stato dei servizi allocati a Ragusa in via Paestum 41, accerti ogni tipo di responsabilità; chiama alla mobilitazione parlamentare tutte le forze politiche sensibili al valore intangibile del diritto alla salute di tutti e, necessariamente, dei soggetti più deboli e fragili.
In questo contesto – conclude l’Osservatorio – va riesaminata la decisione di concedere per un secolo gran parte dei locali al Ministero della Difesa e si proceda rapidamente al trasferimento della farmacia e servizio prestazioni nei locali dell’ospedale Civile. Inoltre va rilevato che per molti aspetti la situazione dei locali di via Aldo Licitra, anch’essa posti sotto il livello stradale, è altrettanto disagevole>>.