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Vittoria, fermato dai Carabinieri il responsabile del tentato omicidio del giovane accoltellato il 1° dicembre

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Nel pomeriggio del 1° dicembre, nei pressi dell’Istituto Comprensivo Statale “Giovanni XXIII – Colonna” nel Comune di Vittoria, luogo solitamente affollato nelle ore pomeridiane, un giovane vittoriese, poi identificato in C.M., cl.98, a seguito di un diverbio per futili motivi con altro giovane vittoriese, lo ha aggredito estraendo un coltello e colpendolo più volte agli arti ed al torace. I militari della locale Stazione, unitamente a personale del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia Carabinieri di Vittoria, dopo aver prestato soccorso alla vittima e assicuratone il trasporto presso il pronto soccorso dell’Ospedale “Guzzardi” di Vittoria in prognosi riservata, si sono recati sul luogo del delitto e acquisito ogni elemento investigativo utile all’identificazione dell’aggressore.
I Carabinieri hanno dato così impulso ad una articolata attività d’indagine consistita nell’escussione dei testimoni presenti ai fatti e all’analisi delle telecamere di videosorveglianza. Estrapolata dai filmati l’immagine dell’aggressore, i Carabinieri hanno esperito accertamenti riuscendo a risalire alla sua identità, per poi attivare immediatamente le ricerche in tutti i luoghi di interesse frequentati dal soggetto. Le investigazioni si sono poi concluse nel pomeriggio del 3 u.s. quando l’aggressore è stato individuato nel Comune di Vittoria e, dai primi accertamenti, è emerso che lo stesso indossava alcuni capi di abbigliamenti utilizzati durante l’evento delittuoso, ovvero corrispondenti a quelli osservati nei filmati acquisiti, e macchiati da evidenti tracce ematiche verosimilmente riconducibili alla vittima.
Il quadro indiziario e gli elementi investigativi raccolti dai Carabinieri hanno permesso di definire la responsabilità di C.M. per il tentato omicidio, rendendo così necessaria l’esecuzione del fermo di indiziato di delitto nei suoi confronti.
I Carabinieri, terminati gli atti di rito, hanno dapprima sottoposto a sequestro i capi di abbigliamenti macchiati di sangue, e poi tradotto l’aggressore presso la Casa Circondariale di Ragusa a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.