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Ragusa, l’assemblea generale elegge il suo nuovo presidente: Francesco Colombo

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L’Assemblea generale della CGIL di Ragusa, nata al termine del XIX congresso provinciale del 12 gennaio u.s., ha eletto gli organi statutari mancanti: il presidente dell’assemblea e la nuova segreteria.

Il nuovo presidente dell’assemblea è Francesco Colombo e la vice Giuseppina Di Benedetto.

Il neo presidente è dirigente dello SPI CGIL (motivo di soddisfazione per il segretario generale della categoria Saro Denaro) ed è stato uno storico quadro nell’ organico dell’organizzazione.

La nuova segreteria è composta da Peppe Scifo, Aldo Mattisi, Francesco Maltese e Luana Raniolo. La votazione è stata di sessantuno sì e otto no,

La quinta componente indicata è Tiziana Celiberti che è al momento sospesa in quanto il nuovo Statuto della CGIL, votato nell’ultimo congresso di Rimini, impone la sospensione dalle cariche elettive a quanti candidati a far data da un anno dallo svolgimento delle elezioni. Il dubbio da dipanare è se la novità ha effetto retroattivo o meno visto che ancora il nuovo Statuto non è stato pubblicato.

I lavori dell’assemblea ha registrato la presenza del segretario generale della CGIL Sicilia, Alfio Mannino.

Su nuovi e stimolanti scenari è chiamata a lavorare la CGIL di Ragusa. Peppe Scifo ha subito indicato alcune coordinate che sono legale alla formazione dei quadri, ai processi educativi per le giovani generazioni, all’efficientamento energetico con particolare attenzione alle rinnovabili.

Poi tutta una serie di appuntamenti, ad iniziare da quelli che hanno visto ha CGIL significativamente presente a Cutro in occasione della manifestazione dell’11 marzo scorso sotto il claim “Fermate la strage, subito” e ha criticato l’attacco alle ONG, due navi delle quali si trovano in fermo amministrativo per eccesso di salvataggio. Fatto si è che “le partenze aumentano in modo esponenziale e i morti pure”. Una soluzione sarebbe quella di cambiare la legge Bossi- Fini.

Sabato 1° aprile manifestazione a Palermo con la Fillea Cgil e la Feneal Uil contro l’abolizione del superbonus, gravi i contraccolpi sul piano dell’occupazione in edilizia, che da solo beneficio ai ricchi e non alle classi meno abbienti che non hanno un IRPEF adeguato e vivono in case fatiscenti. Logica la reazione alla nuova legge sugli appalti che non giova alla trasparenza ed è appetibile alle organizzazioni criminali per le nuove e larghe procedure di accesso agli appalti.

Il 15 aprile poi a Caltanissetta (città con una delle peggiori qualità della vita in Italia) si svolgerà una manifestazione contro l’Autonomia differenziata che cristallizza le diversità Nord-Sud e mette fine al principio della solidarietà nazionale dando vita ad una divisione della nazionale senza precedenti.

Il 1° maggio, infine, si terrà ad Acate insieme alle associazioni che aderiscono alla rete per le battaglie civili e per un lavoro giusto. Acate è il luogo in cui è svanito nel nulla Daouda Diane il 2 luglio scorso dopo avere pubblicato un video in cui denunciava situazioni di caporalato nell’azienda in cui lavorava.

Di crisi di rappresentanza e sempre minore partecipazione democratica, ha parlato Alfio Mannino, che sono il disagio che si registra nella pubblica opinione che investe anche l’attività del sindacato che deve battere il tasto, per le competenze che gli sono proprie, sul salario minimo, sulla sanità e la scuola pubbliche, sul fisco più equo nel contesto di un progetto paese che abbia una sua credibilità ovvero lo scopo che si possono cambiare le cose. Critiche forti non sono mancate nei confronti della fine del superbonus e sulla nuova legge sugli appalti che presta il fianco agli appetiti della criminalità organizzata.