Libera condannata. Il suo referente provinciale di Modena diffamò il giornalista Leonelli: per avere riportato notizie vere sui lucrosi incarichi di Vincenza Rando (allora vice di Ciotti ed oggi senatrice del Pd) e sull’intreccio di interessi affaristici che annebbiava la missione dell’associazione fu additato come ‘fiancheggiatore delle mafie’. Il suo invece era vero giornalismo, prezioso per la verità e la democrazia

La parola ‘Libera’, come nome della nota associazione antimafia presieduta da Pio Luigi Ciotti e brand di successo in una rete che è galassia di sigle, movimenti e cooperative di forte influenza politica – non può essere associata affatto alla ‘libertà di stampa’ che pure è valore fondativo ineludibile della democrazia della Repubblica. Lo sanno … Leggi tutto Libera condannata. Il suo referente provinciale di Modena diffamò il giornalista Leonelli: per avere riportato notizie vere sui lucrosi incarichi di Vincenza Rando (allora vice di Ciotti ed oggi senatrice del Pd) e sull’intreccio di interessi affaristici che annebbiava la missione dell’associazione fu additato come ‘fiancheggiatore delle mafie’. Il suo invece era vero giornalismo, prezioso per la verità e la democrazia