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A Cinzia Fiorato il Premio legalità ‘Antonino Caponnetto’

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E’ noto a tutti che Antonino Caponnetto, siciliano emigrato a soli dieci anni con la famiglia in Toscana, quando era magistrato quasi a fine carriera, nel 1983, chiese ed ottenne di essere trasferito nell’isola dopo l’uccisione di Rocco Chinnici, l’inventore del pool che aveva assestato i primi colpi alla mafia dopo decenni di negazione della sua stessa esistenza e di totale impotenza degli apparati giudiziari.

Meno noto è che, giovane magistrato al primo incarico, pretore di Prato, nel 1956 Caponnetto determinò la prima sentenza della Corte Costituzionale, investendola della questione di legittimità di due articoli del codice penale di chiara matrice fascista che vietavano il volantinaggio e per le quali due operai, arrestati, erano sotto processo. Caponnetto è, da semplice pretore di periferia, il primo magistrato a condurre per mano l’Italia dentro la Costituzione, otto anni dopo la sua entrata in vigore. E lo fa ‘togliendo le manette’ ad uno dei diritti fondamentali, la libertà di espressione e di attivismo per la dignità del lavoro e della vita. E questo, dopo Portella della Ginestra, l’assassinio di Placido Rizzotto e le tante stragi di lavoratori, è un potente gesto antimafia che il giovane pretore compie 37 anni prima di avvertire l’urgenza e il bisogno di precipitarsi a Palermo per dare seguito all’intuizione di Rocco Chinnici. Ed è suo il merito di confermare Giovanni Falcone e Paolo Borsellino già in prima linea con Chinnici, e di affiancare loro Gioacchino Natoli, Giuseppe Di Lello, Leonardo Guarnotta: una squadra vincente che conduce in porto il primo maxiprocesso, svolta storica nella lotta alla mafia.

Le stragi del ’92 lo trovano già in pensione, ma la sua figura esile, le sue parole misurate, il suo tratto mite e il sorriso dolce per anni trasmettono ai giovani la forza gentile del più grande e corale no alla mafia mai conosciuto. E Caponnetto, ultrasettantenne, diventa la voce più credibile e la coscienza più limpida contro quel cancro che corrode la società e le ruba il futuro.

La Fondazione che porta il suo nome ha perciò una grande responsabilità che onora con varie iniziative. Una delle più note è il ‘Vertice internazionale antimafia’, quest’anno tenutosi il 21 e 22 maggio a Mede in provincia di Pavia, con l’annesso Premio per la legalità.

Tra le personalità insignite in questa edizione Cinzia Fiorato, giornalista del Tg1 <<da sempre impegnata – si legge nella motivazione – nella denuncia delle infiltrazioni criminali nella vita notturna cittadina, con riferimento anche alla criminalità organizzata e al narcotraffico>>, impegno costatole a febbraio scorso un attentato incendiario alla sua automobile e da sempre tratto distintivo della sua azione professionale dentro la Rai, per la qualità del Servizio pubblico e per la trasparenza della sua gestione.

Del resto Caponnetto spiegava ai giovani che <<a differenza delle organizzazioni puramente criminali, o del terrorismo, la mafia ha come sua specificità un rapporto privilegiato con le élite dominanti e le istituzioni che le permettono una presenza stabile nella struttura stessa dello Stato>> e che in definitiva <<la mafia è l’estensione logica e la degenerazione ultima di una onnicomprensiva cultura del clientelismo, del favoritismo, dell’appropriazione di risorse pubbliche per fini privati>>.

Caponnetto seppe guardare lontano e segnalare prima di tanti altri i pericoli della nuova mafia e delle rotte dei suoi affari criminali, mai così diffusi in vasti settori della società, alimentati dall’estremizzazione di quella cultura perversa che il magistrato seppe indicare lucidamente: vent’anni dopo la sua morte, contro quella cultura smascherata, si muove quotidianamente l’impegno civile e professionale di Cinzia Fiorato in naturale sintonia con l’esempio del magistrato.

La consegna dei premi si è svolta nell’ambito del 31° Vertice Nazionale Antimafia 2022, nel Teatro comunale di Mede, in Lomellina. Momento centrale un dibattito sul tema “Criminalità organizzata 4.0: dalla corruzione al riciclaggio, le mani sporche sul Pnrr” nella considerazione – si legge in una nota della fondazione – che dopo la pandemia, e per la ripresa del Paese, il Governo ha stanziato milioni e milioni di euro per la Ripartenza e la Resilienza stuzzicando però gli appetiti delle organizzazioni malavitose che non mancheranno al lucroso appuntamento attraverso i mille tentacoli a disposizione della “Piovra”. Poi la consegna dei riconoscimenti ai premiati presentati da Giuliano Rotondi, direttore responsabile di Pop-ilgiornalepopolare.it e selezionati in quanto protagonisti della lotta alla criminalità nei diversi settori istituzionali e della società civile: politica, istituzioni pubbliche, giustizia, forze dell’ordine, impresa, cultura e spettacolo, solidarietà sociale e professioni. Attribuite inoltre “targhe per la legalità” ai rappresentanti delle medesime categorie che quotidianamente si battono contro le devianze promuovendo e divulgando la legalità a difesa della collettività.

<<L’insegnamento di “Nonno Nino” – sottolinea la Fondazione –  come i giovani studenti chiamavano affettuosamente il giudice Caponnetto, dobbiamo farlo nostro nella certezza che non c’è futuro senza legalità e ricordando che la democrazia, come diceva il giudice a cui si deve la creazione del Pool Antimafia, è la possibilità di rimettere tutto in gioco. Di seguito l’elenco delle personalità a

cui sono stati conferiti i Premi e le Targhe.

Sabato 21 maggio 2022, ore 16 – Premi per la Legalità:

– On. Piera Aiello, deputato

– Fabio Napoleone – Procuratore Capo Pavia

– Pier Luigi Pianta – Procuratore Capo Vercelli

– Sergio De Caprio, “Ultimo”, già Comandante Ros

– Luigi Macchia, Comandante Guardia di Finanza – Pavia

– Luciano Calabrò, Comandante Carabinieri – Pavia

– Francesco Garcea, vice Questore – Monza

– Christian Petri na, avvocato – Catania –

– Barbara Iannuccelli, avvocato – Bologna

– Toni Capuozzo, giornalista

– Andrea Di Mauro, Clc ricercatore storico

Targhe per la Legalità:

– Paola Mannella, Prefetto di Pavia

– Alessio Cesareo, Questore di Pavia

– Giorgio Guardamagna, Sindaco di Mede

– Giacinto Siciliano, Direttore istituto penitenziario “San Vittore” – Mi

– Jacqueline Monica Magi, Consigliere Corte d’Appello – Torino

– Maurizio Pappalardo, Comandante Nucleo Informativo CC. Pavia*pv

– Tania Amarugi, avvocato – Grosseto

– Alfredo D’Amato, giornalista Rai 3

– Lorenzo Mancineschi, videomaker, “La Jena Scomoda” – Grosseto

– Carmelo La Rocca, presidente Futuro Mare – Catania

Domenica 22 maggio, ore 10 – Premi per la Legalità

– On. Caterina Chinnici, Europarlamentare

– Ivana Costa, Premio alla memoria Procuratore Gaetano Costa – Como

– Don Antonio Coluccia, sacerdote antispaccio – Roma

– Iacopo Mannucci Benincasa, Comandante provinciale CC. Milano

– Alberto Giordano, Capo Addestramento Guardia di Finanza – Cagliari

– Renato Soffritti, Consigliere Comunale – Parona

– Mario Giordano, giornalista, Direttore TG4 – Milano

– Cinzia Fiorato, giornalista Rai 1 – Roma

 

– Sergio Rosso, presidente Asili Notturni – Torino

– Carlo Besostri, imprenditore agricolo, presidente Seed

– Ninni Bruschetta, attore

– Remo Danovi, avvocato – Milano

Targhe per la Legalità:

– Ruggero Invernizzi, Consigliere Regione Lombardia – Milano

– Giovanni Palli, presidente Provincia di Pavia

– Fausto Turbanti, Presidente Consiglio Comunale Grosseto

– Alberto Lasagna, direttore Confagricoltura – Pavia

– Sandro Neri, giornalista, direttore responsabile Il Giorno

– Andrea Filippi, giornalista, direttore responsabile La Provincia Pavese

– Giuseppe Ricci, Direttore Energy Evolution Eni – Milano

– Paolo Bartolomeo Pascolo, criminologo forense, Udine

– Dario Pappalardo, commercialista – Legnano