Con InSiciliaTV l’informazione la fai tu

Tangenti e appalti tra Catania, Gela e Ragusa. Indagato Caggia: sospeso da amministratore del Caec di Comiso

1.041

Ha il suo epicentro a Catania ma coinvolge altre province siciliane, tra cui Ragusa, l’intreccio degli interessi illeciti smascherato dalla Guardia di Finanza nell’ambito dell’operazione ‘Genius’ che ha portato all’arresto di cinque persone tra imprenditori e funzionari del Genio civile.

Quello che scaturisce dalle indagini è un fitto scambio di favori tra dirigenti e funzionari del Genio civile di Catania e tre imprenditori impegnati nell’esecuzione di opere pubbliche, con pagamento di tangenti nella realizzazione di commesse per un costo delle opere di circa 4 milioni di euro. Cifra incrementata, secondo l’ipotesi d’accusa, proprio dall’interventi dei burocrati corrotti.

Contestati i reati di corruzione, turbata libertà degli incanti e falso in atto pubblico, in relazione a lavori pubblici nel Catanese. Indagati tre fra dirigenti e funzionari del Genio civile di Catania e tre imprenditori di Gela e Ragusa, che operano nel settore delle costruzioni edili. In carcere, in esecuzione della misura cautelare disposta dal gip, Natale Zuccarello e Saverio Verde, ex ingegnere capo e dirigente del Genio civile, nonchè Nunzio Adesini e Rocco Mondello, imprenditori edili.

Arrestato anche Ignazio Carbonaro, funzionario del Genio civile di Catania, in detenzione domiciliare. Misura cautelare, consistente solo nel divieto di esercitare l’ufficio di amministratore delegato del consorzio artigianale edile di Comiso (Caec), per Sebastiano Caggia, imprenditore ibleo, ex presidente dell’Ance, associazione nazionale costruttori edili, di Ragusa

Le opere per cui, secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, sarebbero state pagate tangenti riguardano il consolidamento di dissesti stradali, causati da smottamenti, nell’area del comune di Aci Catena, la sistemazione e l’ammodernamento di una strada provinciale a Catania e i lavori di recupero del sedime del porto di Catania.

Secondo gli investigatori i tre tecnici del Genio civile si sarebbero adoperati per favorire, dietro pagamento di una somma di denaro, la società Nurovi srl, di costruzioni edili con sede a Gela, degli imprenditori  Nunzio Adesini e Rocco Mondello nella realizzazione di alcune opere pubbliche gestite dal Genio civile di Catania. In particolare, è emerso che Zuccarello e Verde nei lavori relativi al dissesto delle strade del Comune di Aci Catena, avrebbero redatto un falso verbale, in cui sarebbe stato attestato l’aggravamento dello stato di dissesto nella zona “collina Vampolieri”, con conseguente aumento dell’originaria somma precedentemente prevista per i lavori, da 150 mila a 260 mila euro dell’importo dell’appalto dei lavori assegnati alla Nurovo.

Con riferimento ai lavori relativi alla sistemazione della strada provinciale 192 Zuccarello e Verde, assieme a Ignazio Carbonaro, avrebbero falsificato il verbale di selezione delle ditte che avrebbero dovuto partecipare alla gara per l’aggiudicazione dei lavori, attestando di essersi riuniti e aver estratto a sorte le ditte partecipanti, in realtà già da loro precedentemente individuate.

Zuccarello e Verde, al fine di aggirare il principio di rotazione delle società che potevano partecipare alla gara per l’aggiudicazione dei lavori e favorire la Nurovi, si sarebbero adoperati per conferire l’appalto in questione al “Consorzio artigianale edile Comiso (Caec)”, rappresentato da Sebastiano Caggia. Il consorzio, a cui si era associata poco prima della gara la stessa Nurovi, ha poi assegnato proprio a quest’ultima l’esecuzione dei lavori.